Il piano in 20 punti per la Striscia di Gaza che cancella la Palestina
La proposta di pace per Gaza presentata da Donald Trump offre una possibile via d'uscita dalla guerra, ma a condizione che Gaza rinunci completamente alla sua sovranità politica e militare. Il piano prevede la creazione di una tecnocrazia internazionale, con un consiglio guidato da Trump stesso, che avrebbe il controllo sulla striscia di Gaza. Israele manterrebbe il controllo della sicurezza, mentre Gaza sarebbe amministrata da un organismo internazionale.
La proposta include 20 punti, tra cui la creazione di un nuovo organismo, il Board of Peace, che sarebbe presieduto da Trump e avrebbe membri influenti come l'ex premier britannico Tony Blair. La striscia di Gaza sarebbe trasformata in una sorta di emirato, con investimenti internazionali e una gestione dall'alto.
Tuttavia, il piano è stato accolto con scetticismo da molti, in quanto non prevede la creazione di uno stato palestinese e non garantisce la sovranità del popolo palestinese. Il punto 19 del piano si limita a un impegno vago e senza tempo per la nascita di uno stato palestinese, che potrebbe restare una promessa vuota.
La decisione di accettare o rifiutare il piano spetta ora ad Hamas, che deve valutare se accettare una pace che è in efekt une resa incondizionata, ma che potrebbe fermare i bombardamenti e garantire l'accesso agli aiuti umanitari. La posta in gioco è altissima, e la scelta di Hamas potrebbe avere conseguenze decisive per il futuro del popolo palestinese.
In sintesi, la proposta di Trump offre una via d'uscita dalla guerra, ma a condizione che Gaza rinunci alla sua sovranità e sia amministrata da un organismo internazionale. La decisione di accettare o rifiutare il piano è cruciale, e la scelta di Hamas potrebbe avere conseguenze decisive per il futuro del popolo palestinese. La domanda cruciale è: una pace imposta dall'esterno senza sovranità e con il controllo di sicurezza straniero può davvero durare?
