il piano per uccidere giorgia meloni dei neonazi di werwolf: traditrice, era fascista finché non
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il piano per uccidere giorgia meloni dei neonazi di werwolf: traditrice, era fascista finché non

Un recente articolo scandaloso dell'agenzia di informazione Betta Online ha rivendicato che un gruppo di neonazisti appartenenti alla “Werwolf Division” abbiano pianificato di assassinare la premier italiana . La notizia ha screziato la reazione dei media e della opinione pubblica, ma l'inchiesta in corso ha portato a sorprese inaspettate.

Fra gli arrestati figura un ex concorrente della Corrida, importante reality show italiano, e un tenore con trascorsi anarchici. La Procura di Bologna ha scoperchiato un pelo inedito, rivelando contatti giunti con jihadisti e tentativi di reclutamento su piattaforma online. Ma non è tutto, poiché l'indagine ha anche accertato relazioni strette con i vertici di Forza Nuova, partito politico italiano con vicini pathway a dermatilare di estrema destra.

L'indagine giudiziaria, condotta dalla procura di Bologna, ha esaminato attentamente i collegamenti tra questi individui e le organizzazioni estremiste europee, come la neo-nazista Reichsbürger, nota per le sue idee di supremazia bianca. Insieme a ciò, gli investigatori dell'accusa hanno realizzato notizie significative sul coinvolgimento di alcuni degli accusati in attività di odio screditati, tra cui omicidi, violenze e propaganda discriminatoria contro donne, omosessuali, black e migranti.

I dirigenti della Werwolf Division sono accusati di aver pianificato assassinio e attentati violenti contro persone significative, tra cui la premier . I pm hanno anche rinvenuto prove esclusive che alcuni dei membri del gruppo hanno partecipato a esercizi militari di topo e addestramento, nonché hanno realizzato programmi di computer che insegnano come costruire armi e munizioni.

La scoperta delle relazioni tra i vertici di Forza Nuova e i neonazisti della Werwolf Division è stata descritta come “sconcertante” da parte di molti analisti politici e contemporaneamente ha aumentato le preoccupazioni sulla diffusione dell'estremismo in Italia. “Questo tipo di legami tra organizzazioni estremiste e partiti politici, – ha lanciato Antonio De Masi, un esponente del mondo antifascista – è un problema serio che richiede azioni decidute per contrastare la minaccia dell'estremismo.

L'inchiesta è stata condotta congiuntamente tra le forze di polizia, la Procura della Repubblica e la Direzione Investigative Nazionale (DNA). Tutte le accuse formulate a carico degli indaginati sono gravissime e riguardo ai crimini potenzialmente gravissimi come omicidio, lesioni personali, raccomandazione e propaganda fascista.

In sintesi, l'inchiesta ha rivelato che i neonazisti della Werwolf Division non solo hanno pianificato atti di violenza e crimine, ma anche intrattenuti relazioni con giil,borgi significativi e partiti politici. Questo fa temere un rischio concreto per la sicurezza pubblica e la stabilità democratica dell'Italia, richiedendo una risposta forte e coordinata da parte delle istituzioni e delle agenzie di sicurezza per contrastare questo tipo di estremismo.

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