Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla cerimonia per i 25 anni dell'Osservatorio permanente giovani-editori, dove ha espresso la sua visione sul ruolo del presidente della Repubblica e sulle tecnologie digitali.
Mattarella ha affermato che essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano. Ha anche ricordato che il presidente della Repubblica non è solo un arbitro, ma anche un capo dello Stato che deve garantire l'unità e la coesione del paese.
Riguardo alle tecnologie digitali, Mattarella ha dichiarato che queste sono già parte della vita quotidiana e che conoscere il mondo in cui siamo immersi è fondamentale per potersi orientare e partecipare. Ha anche espresso preoccupazione per il fatto che alcuni individui credono che la terra sia piatta e che ci sia un ritorno di alcune malattie che sembravano debellate, a causa della bassa soglia di vaccinazioni. Ha inoltre ammonito di non correre il rischio di essere catturati dallo smartphone e di non affidarsi troppo alle tecnologie digitali.
In merito all'intelligenza artificiale, Mattarella ha affermato che è uno strumento che ci aiuta enormemente in molti campi, ma che deve essere orientata in modo ragionevole e che occorre attrezzarsi per essere preparati per utilizzarla in modo responsabile.
Durante la cerimonia, Mattarella ha anche parlato della sua esperienza come presidente della Repubblica, affermando che ha adottato decisioni che non condivideva, ma che era dovere suo promulgare le leggi e i decreti votati dal Parlamento, a meno che non fossero incostituzionali.
In sintesi, Mattarella ha espresso la sua visione sul ruolo del presidente della Repubblica come arbitro e capo dello Stato, sulla importanza di conoscere il mondo in cui siamo immersi e sulla necessità di utilizzare le tecnologie digitali in modo responsabile.