Il Qatar ha deciso di ritirarsi dal suo ruolo di mediatore tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo sulla tregua e gli ostaggi. La decisione è stata presa a causa della riluttanza di entrambe le parti a fare i compromessi necessari per raggiungere un accordo. Inoltre, il Qatar ha comunicato a Hamas che l'ufficio politico del gruppo a Doha non serve più al suo scopo, a causa del rifiuto di Hamas di negoziare un accordo in buona fede.
La decisione del Qatar è stata presa anche a causa delle forti pressioni americane per cercare di isolare Hamas il più possibile. Il Qatar ha una base di Hamas a Doha dal 2012, grazie all'avallo americano, per avere un contatto diretto con il gruppo di Gaza, che molti Paesi hanno annoverato nella lista delle organizzazioni terroristiche.
La decisione di ritirarsi dal ruolo di mediatore è stata ufficializzata il 28 ottobre, dopo i nuovi rifiuti di Hamas di procedere ai colloqui. Il Qatar non intende inimicarsi gli Stati Uniti, con cui è alleato, e ha una delle basi americane più grandi dell'area.
Sin dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, il Qatar ha cercato, insieme all'Egitto, un possibile punto di incontro che ponga fine al conflitto. Tuttavia, il Qatar ha svolto un ruolo importante anche nel passato, ad esempio nel 2014, quando Hamas aveva ucciso tre studenti israeliani e il Qatar aveva chiesto a Hamas di lasciare il Paese.
Un primo momento di frizione tra il Qatar e Hamas si era già avuto ad aprile, quando il Qatar aveva inviato una lettera di sfratto ad Hamas, su spinta americana. Hamas aveva respinto l'offerta e il suo capo politico, Ismail Haniyeh, aveva volato ad Ankara, in Turchia, dove è vicino a Hamas e ha aumentato le sue istanze anti-israeliane. Si era paventata la possibilità che l'intero gruppo dirigente da Doha si spostasse in Turchia.
Tuttavia, gli Stati Uniti avevano fatto un passo indietro e avevano chiesto al Qatar di non eseguire lo sfratto, per tenere viva la fiammella dei colloqui, più difficili con la mediazione turca. Oggi, il trasferimento in Turchia sembra più vicino, poiché gli Stati Uniti insistono che nessun Paese, soprattutto un alleato, come la Turchia, ospiti un gruppo terroristico come Hamas.
La speranza è che l'intimo di sfratto al gruppo di Gaza possa spingere Hamas a tornare con più miti consigli al tavolo delle trattative. La posizione degli Stati Uniti si è irrigidita soprattutto dopo l'uccisione nella Striscia dell'ostaggio americano Goldberg-Polin poco prima che venisse liberato. Il Qatar ha comunicato a Hamas che deve lasciare il Paese, non essendo più intenzionato a ospitare l'ufficio politico del gruppo.