Il racconto dell'operatore umanitario: “Sono stato a Gaza, così sono costrette a vivere le persone”
in ,

Il racconto dell'operatore umanitario: “Sono stato a Gaza, così sono costrette a vivere le persone”

Il racconto dell'operatore umanitario: “Sono stato a Gaza, così sono costrette a vivere le persone”

“Sono stato a Gaza, quindi so come vivono le persone”. La situazione dentro è a volte peggio di quanto si racconta dai giornali. La stampa internazionale non è presente, quindi non c'è una narrazione indipendente dei fatti. Ci sono solo storie raccontate da persone dentro la striscia di Gaza, che provano a descrivere la realtà. Noi, gli operatori umanitari, possiamo vedere la situazione solo attraverso i social media o conversazioni con amici o parenti che hanno contatti là dentro.

La quotidianità è molto difficile a Gaza. La gente deve vivere con due droni sopra la sua testa, 24 ore al giorno. Il rumore dei droni è forte e inquietante, non è possibile dormire la notte. Ci sono anche elicotteri, aerei e navi che bombardano la striscia di Gaza. La gente deve cercare di lavorare e vivere in questo scenario di costante pericolo.

La popolazione deve affrontare molte difficoltà quotidiane. L'acqua è scarce e di scarsa qualità, non è possibile lavarsi come si deve. I medicinali sono rari e difficili da trovare. La gente deve faticare per ottenere cibo e acqua potabile. Ci sono anche problemi per le donne, che non hanno accesso a assorbenti e altri prodotti igienici di base.

Gli operatori umanitari come me cercano di facilitare l'accesso ai camion e di distribuire i prodotti umanitari. Tuttavia, gli israeliani bloccano l'accesso alle merci e utilizzano come scusa il fatto che i camion non sono in condizioni di trasporto sicuro. Inoltre, ci sono traffici di sigarette che nascondono le sigarette dentro i pallet umanitari, e questo porta a situazioni di caos e violenza.

La gente è costantemente in allarme, non può dormire la notte a causa dei bombardamenti e dei droni. La popolazione è divisa in piccoli lotti e gli israeliani dicono di essere pronti a bombardare se la gente non si sposterà. Ci sono stati anche casi di bombardamento di zone dichiarate umanitarie, dove la gente era riuscita a raggiungere un minimo di sicurezza.

La gente è obbligata a vivere in tende e accampamenti, non può più sentire la casa come un rifugio sicuro. Ci sono anziani, persone disabili e bambini che devono spostarsi ogni giorno, senza mai poter stabilirsi in un luogo. La gente è nel panico, riceve chiamate anonime che la minacciano e la costringono a collaborare con gli israeliani per evitare guai.

In questo scenario di costante paura e pericolo, la gente è costretta a scegliere tra collaborare con gli israeliani e rischiare di essere considerata una spia, o non collaborare e rischiare di essere ucciso. Questo loop di paura è deleterio e va avanti da mesi. È difficile da descrivere la vita a Gaza, ma la realtà è drammatica e disumana.


YouTube video

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0