Il rapper è stato condannato dal Tribunale civile di per diffamazione nei confronti del cantante ValerioScanu. Al cen…
Il rapper è stato condannato dal Tribunale civile di per diffamazione nei confronti del cantante ValerioScanu. Al centro della vicenda c'è la canzone Amedite, contenuta nell'album e pace pubblicato nel 2013, in cui il rapper utilizzava espressioni ritenute lesive della reputazione del giovane artista sardo. Il giudice ha stabilito che il brano contiene “un'aggressione gratuita e volgare, priva di ogni finalità satirica o critica”, riconoscendo “l'eccezionale gravità del discredito” arrecato a Scanu. Per questo motivo, Fabri Fibra – al secolo – dovrà versare al cantante un risarcimento di 70mila euro. Una cifra significativa, determinata non solo dalla portata offensiva delle parole, ma anche dalla diffusione del brano e dalla notorietà dei soggetti coinvolti. Scanu, diventato famoso dopo la vittoria al 2010 con il brano Pertuttelevolteche, aveva deciso di adire le vie legali già nel 2014, ritenendo inaccettabile l'attacco ricevuto tramite una canzone ascoltabile da milioni di persone. Secondo i legali dell'artista, la canzone ha avuto effetti negativi sull'immagine pubblica e sulla carriera del loro assistito. La sentenza rappresenta un caso emblematico nel dibattito sul confine tra libertà artistica ed espressione diffamatoria. Se da un lato il rap è noto per il suo linguaggio diretto e spesso provocatorio, dall'altro il diritto alla reputazione resta tutelato anche quando le offese arrivano da una canzone. Fabri Fibra non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla condanna. La vicenda potrebbe non essere conclusa, dal momento che i legali del rapper hanno già preannunciato ricorso.