Sabina Guzzanti, la satirista italiana, torna in scena con il suo nuovo spettacolo “Liberidì Liberidà”, che debutta il 9 dicembre al Teatro Duse di Bologna. In un dialogo con il Corriere della Sera, Guzzanti rivendica di essere stata persino cacciata dalla Rai nel 2003 per la sua satira e ritiene che il teatro sia un luogo di libertà assoluta.
Il nuovo spettacolo di Guzzanti è una stand-up comedy che affronta temi come la politica e la satira. La satirista italiana si diverte a imitare i personaggi politici, tra cui Giorgia Meloni e Elly Schlein, e afferma che il suo intento è di aiutarla Schlein nella comunicazione, che non era sempre chiara.
Guzzanti ritiene che il teatro sia un luogo privilegiato di libertà assoluta, dove può esprimersi liberamente senza dover chiedere il permesso a nessuno. Tuttavia, afferma che il clima della satira è cambiato nel corso degli anni e che oggi si richiede il permesso per qualunque cosa, ridere è diventato quasi un gesto di sottomissione.
La satirista italiana si è sottratta ai social media, utilizzandoli solo in maniera parsimoniosa per far pubblicità ai suoi spettacoli. Afferma che i social media producono isolamento e che sono gestiti dalle multinazionali per attirare la nostra attenzione e gratificarci con i like e i commenti.
Guzzanti racconta di come la sua passione per il teatro sia nata quando era bambina, e di come si è diplomata all'Accademia Nazionale d'arte drammatica. Ha avuto come maestro Luca Ronconi, che l'ha aiutata a comprendere il teatro e a sviluppare il suo senso dell'umorismo.
Sull'argomento delle sue invettive satiriche, Guzzanti afferma di essersi pentita di aver augurato il cancro a Oriana Fallaci, ma non vuole tornare sull'argomento.