Il vero regalo della festa del papà è il congedo paritario obbligatorio: come funziona ora in Italia
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Il vero regalo della festa del papà è il congedo paritario obbligatorio: come funziona ora in Italia

Il vero regalo della festa del papà è il congedo paritario obbligatorio: come funziona ora in Italia

Nel giorno della Festa del Papà, auguriamo a tutti quanti che si possa arrivare a un congedo paritario obbligatorio. Lo auguriamo anche alle donne, perché che mondo sarebbe se la cura dei figli fosse davvero condivisa in modo paritario? Quante discriminazioni ci lasceremmo alle spalle? Lo auguriamo soprattutto alle mamme, potenzialmente a tutte le donne. Se alla nascita di un figlio anche i padri stessero a casa a assentarsi tanto quanto le donne, beh, questo sarebbe un paese molto diverso.

Il momento attuale funziona così: 5 mesi per la madre, 10 giorni per il padre. Un filo squilibrato, no e non si tratta di dimenticarsi delle differenze. È ovvio che una donna che ha affrontato una gravidanza, che ha affrontato un parto, quando nasce un figlio, debba poter restare a casa, per riprendere, per allattare, per tutta una serie di motivi. Ma questo non vuol dire che non possiamo immaginare un mondo dove la cura dei figli sia davvero paritaria.

Un mondo in cui, dopo che è rimasta a casa la madre, possa ad esempio rimanere a casa anche il padre per 5 mesi, a curare i figli, a passare il tempo con loro, a vederli crescere. Questo sarebbe in primis una rivoluzione sul piano culturale, perché vorrebbe dire toglierci dalla testa che la cura della casa della famiglia sia un compito prettamente femminile, e di conseguenza sarebbe una rivoluzione anche sul mondo del lavoro, perché ci aiuterebbe a combattere le enormi discriminazioni che subiscono le donne.

I dati statistics ci dicono che la nascita di un figlio per una donna significa rinunciare al proprio posto di lavoro. L'anno scorso è uscito un rapporto di Save the Children che ha detto proprio questo: che una donna su cinque e sono tantissime non rientra al lavoro. Siamo chiaro, per alcune, è una scelta, per molte altre è una scelta obbligata dalla necessità di prendersi cura dei figli, mentre magari il compagno o il marito pensa alla carriera. Insomma, per tutti questi motivi, oggi vi auguro un congedo paritario. Se ci vuoi raccontare le vostre esperienze e direci cosa ne pensate, scriveteci nei commenti, noi ve li leggiamo.


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