Il video della lettura della sentenza per Turetta: ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin
Sentenza di assoluzione per Filippo Turetta
La Corte d'appello di Sile di Venezia ha pronunciato la sentenza finale nel processo contro Filippo Turetta, imputato della morte di Giulia Cecchettin. Dopo aver esaminato i vari articoli del codice penale, in particolare gli articoli 533 e 535, la Corte ha determinato Turetta responsabile dei reati da lui programmati, escludendo le aggravanti, ovvero aver agito con crudeltà e di aver commesso il reato di cui all'articolo 612 bis del Codice Penale.
La Corte ha condannato Turetta alla pena dell'ergastolo, ovvero la reclusione a vita, assieme al pagamento delle spese processuali e di custodia. La sentenza comprende altresì l'interdetto perpetuo delle pubblici uffici, ovvero l'incapacità a ricoprire cariche pubbliche a vita.
Inoltre, la Corte ha ordinato la pubblicazione per estratto della sentenza di condanna, a spese del condannato, mediante affissione in vari comuni, tra cui Venezia, Fossò, Vigonovo e Torreglia, nonché l'inserimento sul sito internet del Ministero della Giustizia.
La sentenza prevede anche il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale in favore delle parti civili costituite, rimettendo queste ultime di fronte al giudice civile per la relativa liquidazione. La Corte ha condannato Turetta a pagare una provvisoria immediatamente esecutiva di 500.000 euro a favore di Cecchettin Gino, 100.000 euro a favore di Cecchettin Elena, 30.000 euro a favore di Cecchettin Davide, 30.000 euro a favore di Gatto Carla e 30.000 euro a favore di Cecchettin Alessio.
Infine, la Corte ha condannato Turetta al pagamento delle spese di costituzione difesa sostenute dalle parti civili nel presente giudizio, liquidando le ultime in euro 7372 in favore di Cecchettin Gino, 7372 in favore di Cecchettin Elena, 7372 in favore di Gatto Carla, 9583,60 in favore di Cecchettin Davide e 7372 in favore di Cecchettin Alessio, oltre al rimborso forfettario del 15% IVA e CPA, come di diritto.
La sentenza prevede altresì la confisca e la distruzione di beni in sequestro, salva la possibilità di vendita qualora i beni possano rivestire un valore economico, nonché la revoca del sequestro degli effetti personali di Giulia Cecchettin e dei beni sequestrati. La Corte ha altresì ordinato la restituzione degli stessi beni agli aventi diritto, entro 90 giorni, salva l'opportunità di allegazione al fascicolo dei documenti sequestrati.