Impagnatiello, “premeditazione non riconosciuta ma evidente”

Impagnatiello, “premeditazione non riconosciuta ma evidente”

Impagnatiello, “premeditazione non riconosciuta ma evidente”

La dottoressa Cristiana Arditi, consigliere dell'Ordine degli Avvocati di , ha espresso la sua opinione sull'omicidio di Giulia Tramontano, riflettendo sulla differenza tra giustizia percepita e giustizia applicata. Secondo lei, le azioni di Alessandro Impagnatiello, l'autore del delitto, mostrano una catena di comportamenti pianificati già a partire dal pomeriggio del giorno dell'omicidio, culminati nella tragedia.

La Arditi sottolinea che la premeditazione non è stata riconosciuta formalmente nella sentenza di primo grado, ma secondo lei, le azioni di Impagnatiello dimostrano una pianificazione degli eventi. La premeditazione, in termini giuridici, si riferisce alla presenza di un lasso di tempo tra il pensiero del reato e la sua esecuzione, che indichi uno studio specifico e una intenzione-premeditata.

Lei sostiene che Impagnatiello, dopo aver saputo del confronto tra le due ragazze, si è sottratto al lavoro, è andato a casa e non è più uscito dalle 5 in poi, combinando tutte le azioni che hanno portato all'omicidio. La Arditi conclude che il processo penale ha regole tecniche che possono non essere facilmente comprensibili, ma che è importante analizzare i fatti e le azioni degli imputati per arrivare a una giustizia più coerente.

La sua riflessione parte da una affermazione più ampia: “Non le fanno gli avvocati, le leggi. Perché se le facessero gli avvocati, probabilmente sarebbero più coerenti.” Questo commento suggerisce che gli avvocati, grazie alla loro esperienza e conoscenza del diritto, potrebbero contribuire a creare leggi più coerenti e efficaci se fossero coinvolti nel processo legislativo.


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