In centinaia per l'ultimo saluto a Manuel Mastrapasqua, gli amici: “Un'ingiustizia morire così”
“E oggi, nella chiesa evangelica Veritas di Rozzano, si celebra il funerale di Manuel Mastrapasqua, un 31enne ucciso tragicamente il 11 ottobre legato con un coltello dal 19enne Daniel Rezza per rubare un paio di cuffie da 15 euro. La città è commossa e giunge in lutto per la sua prematura scomparsa.
Manuel era un'anima buona, un po' timido e introverso, ma con un bell'aspetto e un grande senso di umanità. Era come se fosse un figlio, nonché un fratello, un amico, e molti di noi si sono sentiti colpiti da questa notizia.
“Quando ci scambiavamo i Pokémon da bambini, Manuel era bravissimo”, ha ricordato qualcuno. “Era proprio un bravo ragazzo, mai perduto per strada, mai un comportamento immorale. Era tranquillo, educato, composto. Era un'anima buona, un ragazzo speciale. L'idea di doverlo perdere è incredibile, non riusco a accettarlo.”
La famiglia di Manuel è presente, quasi irriconoscibile, la madre piange, cercando di non pensare al modo in cui il figlio è morto. Gli amici e i conoscenti hanno raggiunto il luogo del funerale per rendersi omaggio al loro amato, per dire addio e per cercare di alleviare la sofferenza dei familiari.
Il lutto civile èampio, ma non c'è nessun parola, nessun pensiero che possa giustificare il gesto crudele di Rezza. “Non è giusto che una vita si estingua per ragioni tanto meschine”, ha detto qualcuno. “Non l'accetto, non sto accettando questo orrore. Non è giusto che un essere umano possa essere ucciso solo per un paio di cuffie.” Non c'è parola, non c'è pensiero, non c'è giustificazione per questo crimine atroce.(bravo ragazzo lavorava sempre e non si leggeva quasi mai in giro)”