in medio oriente va di male in greggio! il new york times rilancia i timori di uno shock petrolifero
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in medio oriente va di male in greggio! il new york times rilancia i timori di uno shock petrolifero

L'articolo del New York Times rilancia il timore di uno shock petrolifero globale in caso di conflitto tra Israele e Iran. L' escalation del conflitto potrebbe portare a un aumento dei prezzi del petrolio, causando una recessione e un'inflazione elevata in Europa e altri paesi a basso reddito.

L'Iran, come noto, è un importante produttore di petrolio, e un attacco israeliano alle sue installazioni petrolifere potrebbe spingere Teheran a colpire le raffinerie in Arabia Saudita o negli Emirati Arabi Uniti. Ciò potrebbe comportare un conflitto regionale più ampio, con ripercussioni negative sull'economia globale.

La domanda chiave è come Israele risponderà all'attacco missilistico iraniano e cosa succederà dopo. L'Iran sembra aver rafforzato i legami con i suoi vicini del Golfo Persico nell'ultimo anno, riducendo la possibilità che persegua un conflitto regionale più ampio. Tuttavia, se Israele attaccasse la produzione petrolifera dell'Iran, le conseguenze di questo da solo sarebbero minime per l'economia globale, secondo gli analisti.

Lo shock petrolifero potrebbe essere particolarmente devastante per l'Europa, che è già stata colpita dalla crisi energetica russa. Un aumento dei prezzi del petrolio potrebbe comportare una stagflazione, ovvero una combinazione persistente di prezzi in aumento e crescita più lenta. Questo potrebbe portare a una recessione e un'inflazione elevata allo stesso tempo.

Inoltre, l'Iran potrebbe minacciare il passaggio delle petroliere attraverso lo Stretto di Hormuz, la via d'acqua critica che è il condotto per il petrolio prodotto nel Golfo Persico. Ciò potrebbe comportare un conflitto con le navi militari americane di stanza nella regione.

Gli Stati Uniti potrebbero essere nella posizione migliore per assorbire uno shock, ma l'impatto di una crescita economica globale più lenta potrebbe ostacolare altre aziende americane, in particolare quelle che esportano. La Cina, che acquista oltre il 90 percento delle esportazioni di petrolio iraniano, potrebbe essere particolarmente colpita da uno shock petrolifero.

La Russia, d'altra parte, potrebbe trarre vantaggio da un aumento dei prezzi del petrolio, aumentando le sue entrate e il suo potere politico. Il leader russo, Vladimir Putin, potrebbe usarare questi soldi per rafforzare il suo attacco militare all'Ucraina e aiutare l'Iran a raggiungere la capacità di produrre armi nucleari.

In sintesi, uno shock petrolifero globale potrebbe essere la conseguenza di un conflitto tra Israele e Iran, portando a una recessione e un'inflazione elevata in Europa e altri paesi a basso reddito.

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