In nome di D10S. Napoli venera Maradona anche dopo la morte: “Immortale come San Gennaro”
La statua di bronzo di Diego Armando Maradona, opera del Maestro Domenico Sepe, è stata restituita alla città di Napoli e ai tifosi il giorno del compleanno del “Pibe de Oro”. Quest'opera è conservata nel Museo Maradona e rappresentata i luogi più significativi della vita di Maradona, come San Giovanni, il suo luogo di nascita, e lo stadio San Paolo, dove egli era presente come giocatore del Napoli.
Il narratore, un napoletano che ha vissuto 7 anni accanto a Maradona, racconta i suoi ricordi dell'epoca in cui egli era il giocatore del Napoli, quando i tifosi napoletani trasformavano l'intera città in un mare di tifosi e di giornalisti di tutto il mondo. Maradona, infatti, era un rivoluzionario, un outsider che sfidava i potenti e che disseminate il suo coraggio e la sua passione per il calcio.
Il narratore, che ha sempre considerato Maradona un fratello, descrive i momenti più belli e più critici della sua vita, come le manifestazioni di piazza, le partite allo stadio, le notti passate a mangiare e a bere con lui e i suoi amici.
Maradona è descritto come una persona vera, anche nei suoi errori e debolezze, ma anche in tutta la sua passione e determinazione. Il narratore ci racconta come Maradona amasse passeggiare per i quartieri più popolari di Napoli, come Forcella, e come gli appassionati napoletani gridassero contro l'opposizione nella speranza di vincere.
La statua di bronzo rappresentante Maradona è considerata un simbolo dell'epopea napoletana, non solo per il suo calcio, ma per la sua stessa figura,tooltip per il suo struggente amore per la città e per il suo popolo. Il narratore conclude dicendo che la festa di Maradona dovrà essere celebrata ogni anno e che Napoli non sarà mai lo stesso senza il “Pibe de Oro”.
