In piazza per l'Europa, il messaggio dei pacifisti a Calenda: “Soldi a sanità e scuola, non ad armi”
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In piazza per l'Europa, il messaggio dei pacifisti a Calenda: “Soldi a sanità e scuola, non ad armi”

In piazza per l'Europa, il messaggio dei pacifisti a Calenda: “Soldi a sanità e scuola, non ad armi”

Ecco la ri scrittura del testo in italiano, senza introduzione e strutturato in 800 parole:

“In piazza per l'Europa, il messaggio dei pacifisti a Calenda: ‘Soldi a sanità e scuola, non ad armi'. Adesso, lo abbiamo rimesso in discussione, arrotoliamo ma stiamo dentro la piazza, non ci stiamo dentro e andiamo più vicino a voi. Avete la sicurezza per l'Europa e quella sociale a fianco a voi c'è Calenda che sostiene il piano di riarmo dell'Europa, il riarmo dei singoli paesi. Ma come si fa a condividere la stessa piazza, la stessa Europa?

No, non si può condividere la stessa piazza pensandola in maniera completamente diversa. È sbagliato, gli organizzatori hanno detto che la piazza sarebbe stata composita con molte anime. Noi rappresentiamo una di queste anime. Poi, come dire, l'Europa sarà al di là da costruire con anche i nostri contenuti, che sono la pace contro il riarmo. Quelli 800 miliardi là probabilmente potrebbero confluire in ben altre cose, sanità, istruzione e quant'altro.

Ecco, questa è la nostra idea di questa Europa. È sbagliato armare l'Europa. Il riarmo dell'Europa significa militarizzare la e darla ai militari e non più ai politici. Lo diciamo a Calenda, che è affianco a lei, davanti a lei. Eh, lo vede, ci sono chi sostiene che rearm Europe è un errore strategico.

Non è una contraddizione condividere la stessa piazza o il sale della democrazia. Il sale della democrazia non è una contraddizione. Noi pensiamo che ci vuole un'Europa potente, anche militarmente, perché abbiamo a che fare con dittatori e autocrati. Loro pensano di no. Ci vuole un'Europa molto potente, ma certo non si dovrà armare. Io penso che ci vuole un'Europa molto potente, anche militarmente, ma non si dovrà armare.

La mozione di sostegno a questo piano non è stata votata al Parlamento Europeo. Dice: ‘Il futuro dell'Europa si gioca sui campi di battaglia ucraini, non ai tavoli negoziali'. Lei ovviamente condivide, soprattutto penso che lo condividano gli ucraini, che dagli ultimi tre anni stanno tenendo a freno Putin. Secondo lei, lo condivide anch'essa tutta questa piazza. No, io non penso questo. Non ho la presunzione di rappresentare il pensiero di un'intera piazza. Penso di conoscere il pensiero di delle tante bandiere georgiane e ucraine che ci sono qui”.


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