INASPETTATO SANSONETTI DISTRUGGE LILLI GRUBER IN DIRETTA “BASTA CENSURA!”
in , ,

INASPETTATO SANSONETTI DISTRUGGE LILLI GRUBER IN DIRETTA “BASTA CENSURA!”

INASPETTATO SANSONETTI DISTRUGGE IN DIRETTA “BASTA CENSURA!”

Il inizia presentando uno scontro tra due personalità forti del giornalismo italiano, Piero Sansonetti e Lilly Gruber. Lo scontro avviene durante una puntata di un talk show politico condotto da Gruber, dove Sansonetti è ospite. Il tema della discussione è l'equilibrio tra magistratura e stampa, ma la conversazione prende presto una piega diversa.

Sansonetti, direttore del Riformista, accusa Gruber e il suo programma di non garantire la libertà di informazione, ma di imporre un copione già scritto. Egli afferma che i programmi di approfondimento televisivi sono diventati “un'aula di tribunale travestita da talk show”, dove i disidenti vengono invitati solo per essere demoliti e creare l'effetto del dibattito senza che il dibattito esista davvero.

Gruber cerca di difendersi, sostenendo che il suo programma garantisce la possibilità di esprimere opinioni diverse, ma Sansonetti insiste che la vera libertà di informazione non esiste se le voci fuori dal coro vengono sistematicamente interrotte e censurate. Egli accusa Gruber di aver creato un clima di “censura vestita da democrazia”.

Il confronto si fa sempre più acceso e la tensione sale. La regia stacca su un'inquadratura larga e il pubblico in studio rimane in silenzio. Il pubblico a casa e in rete esplode in commenti e condivisioni, con alcuni che difendono Sansonetti come un eroe della libertà di parola e altri che lo accusano di cercare visibilità.

Il solleva una domanda fondamentale: oggi in Italia si può davvero parlare liberamente nei media? Oppure c'è una verità tollerata e tutto il resto va messo a tacere con garbo? Sansonetti sostiene che l'informazione è diventata uno strumento per orientare l'opinione pubblica e che gli indagati vengono trattati da colpevoli già nei titoli dei telegiornali.

Gruber cerca di difendersi, sostenendo che il suo programma riporta i fatti e cheSansone non può accusarli di manipolazione. Tuttavia, Sansonetti replica che i fatti vengono selezionati e filtrati per compiacere un'idea già scritta e che il pluralismo non è far parlare tutti per 30 secondi, ma permettere che le opinioni siano ascoltate senza essere ridicolizzate.

Il video si conclude con una riflessione sulla formazione dell'opinione pubblica e su chi ha il potere di decidere cosa possiamo sapere e cosa no. Il dibattito cresce anche fuori dallo studio, con alcuni che sostengono che Sansonetti ha toccato un nervo scoperto e altri che lo accusano di strumentalizzare la libertà di parola. Tuttavia, nessuno nega che quanto accaduto abbia fatto emergere un disagio profondo sulla libertà di informazione in Italia.


YouTube video


Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0