Incubo Ruspe a Napoli: “Non basta la sanatoria, migliaia di famiglie a rischio”
“La tragedia delle ruspe in provincia di Napoli. Decine di migliaia di abbattimenti previsti, alcuni dei quali riguardano case abitate da persone che hanno regolarmente acquistato la proprietà con atto notarile più di 30 anni fa, senza sapere che vi erano irregolarità commesse dal costruttore. Il caso del parco Diana a Monterusciello è emblematico. La Procura ha deciso l'abbattimento di 6 case su 9, mentre le altre 3 si salveranno, ma sono identiche alle altre. Gli abitanti protestano: “Saremo gli unici a pagare per irregolarità non commesse da noi, mentre chi le ha commesse, i costruttori, sono ormai morti da tempo”.
“Io e i miei vicini abbiamo comprato queste case nel lontano 1994, ignari di tutto ciò che c'era dietro di noi. Abbiamo firmato regolare atto notarile, stipulato da pubblico ufficiale. Ignari di tutto, non abbiamo commesso alcun abuso. La Procura concede la sanatoria e ora pensa solo a abbattere un abuso che non abbiamo commesso”. Gli abitanti di Monterusciello a Pozzuoli parlano di emozione e rabbia: “Si pensa solo al costo economico della ricostruzione non alla perdita della casa che è anche la nostra identità, alla nostra storia, alla nostra memoria”.
“Perché noi fino ad oggi abbiamo avuto fiducia nella magistratura, adesso non ci troveremo più a parlare di diritti umani, di dignità, di proprietà. Noi non vogliamo solo salvarci, ma anche tutti gli altri 90.000 abitanti della Campania che dovranno essere evacuati dalle loro case. La nostra è un'istanza di giustizia, di equità, di democraticità”.
“In Campania ci sono 90.000 abitazioni che dovranno essere abbattute. È un'emergenza sociale. Non possiamo più intenerire le ruspe. Occorre un attimino di riflessione, un dialogo tra la Procura e la politica per trovare una soluzione. La giustizia sociale, economy e ambientale devono essere al centro delle decisioni”.