INFANTICIDI, I CASI DI TRIESTE E CALIMERA
La trasmissione televisiva “Fatti di Nera” ha discusso un caso tragico di infanticidio, in cui una madre ha ucciso il proprio figlio e poi si è tolta la vita. Gli ospiti della trasmissione, tra cui avvocati, criminologhi e psicologi, hanno analizzato il caso e hanno sottolineato che la tragedia era stata annunciata e che ci sono stati errori da parte dei servizi sociali e della magistratura.
La madre, Najua Minniti, aveva già manifestato segni di instabilità e aveva scritto una lettera in cui minacciava di portare via il figlio. Il padre del bambino aveva denunciato la situazione alle autorità, ma non è stato fatto nulla per proteggere il bambino.
Gli ospiti della trasmissione hanno sottolineato che la società italiana ha un’idealizzazione eccessiva della maternità e che non si fa abbastanza per supportare le madri che sono in difficoltà. Hanno anche sottolineato che la magistratura e i servizi sociali non hanno fatto abbastanza per proteggere il bambino e che ci sono state delle negligenze gravi.
La trasmissione ha anche discusso un altro caso di infanticidio avvenuto a Trieste, in cui una madre ucraina ha ucciso il proprio figlio di 9 anni con nove coltellate. Anche in questo caso, il bambino aveva manifestato il suo desiderio di non stare con la madre e aveva denunciato gli abusi che subiva.
Gli ospiti della trasmissione hanno sottolineato che la giustizia e i servizi sociali devono fare di più per proteggere i bambini e che ci devono essere delle riforme per garantire la loro sicurezza. Hanno anche sottolineato che la società deve essere più consapevole dei segni di allarme e che deve fare di più per supportare le famiglie in difficoltà.
In sintesi, la trasmissione “Fatti di Nera” ha discusso due casi tragici di infanticidio e ha sottolineato che ci sono state delle negligenze gravi da parte dei servizi sociali e della magistratura. Gli ospiti hanno sottolineato che la società deve fare di più per proteggere i bambini e che ci devono essere delle riforme per garantire la loro sicurezza.
