Infermiera picchiata in ospedale a Milano: “Insultata e presa a botte durante il mio turno”
“Nel mio mese di lavoro come infermiera in un pronto soccorso di un grande ospedale di Milano, ho subito due aggressioni. La prima è stata verbale, la seconda fisica. La prima volta, una ragazza arrivò in stato di ebbrezza e mi diede un pugno in faccia dopo che le avevo chiesto di sedersi sulla sedia. La mia collega, che era presente, vide tutto e ha testimoniato. La seconda volta, la stessa ragazza si è comportata in modo aggressivo, cercando di prendere un flacone disinfettante e scagliarlo non so dove. Ho dovuto prendere la sua mano e dirle di sedersi sulla sedia, ma lei mi ha dato un'altra volta. Il mio collega, che aveva già allertato le forze dell'ordine, ha subito un pugno in faccia e ha perso gli occhiali.
Sono stata costretta a denunciare l'aggressione per proteggere me stessa e i miei colleghi. Non siamo qui per prendere insulti o essere presi a botte, ma per aiutare le persone in difficoltà. È degradante sentire di essere trattati in questo modo ogni giorno. La mia professione è di aiutare, non di essere aggredita. Sono stata un'eroina durante il Covid, ma ora non lo sono più. Le persone pensano che noi underestimiamo le loro preoccupazioni, ma non è vero. Noi siamo i primi a cercare di dare aiuto e assistenza.
La mia esperienza lavorativa mi ha insegnato a trattare le persone con il cuore, ma lavorare in queste condizioni è diventato troppo difficile. La mia paura e la mia ansia sono aumentate, e non so se potrò continuare a lavorare in questo modo. Tuttavia, il Pronto Soccorso è il mio luogo di lavoro preferito, dove posso mettere il mio cuore e le mie anime per aiutare i pazienti. Non credo di poter cambiare reparto o lasciare il mio lavoro, ma vorrei che le persone capissero la nostra difficile situazione e ci trattassero con rispetto.”