Insegnanti protestano “murando” l'ufficio scolastico a Napoli: “Basta nuovi concorsi, siamo precari”
Gli insegnanti precari hanno deciso di simbolicoamente murare l'ingresso dell'Ufficio Scolastico Regionale della Campania a Napoli, protestando contro lo stop ai nuovi concorsi e chiedendo di essere gradualmente assorbiti dal sistema attraverso graduatorie di merito. I docenti, alcuni dei quali hanno già superato il concorso, ma non sono stati assegnati un ruolo a causa della mancanza di posti, chiedono di essere assorbiti nel sistema senza dover affrontare nuovi concorsi.
Durante la manifestazione, gli insegnanti hanno raccontato la loro storia di precarietà, some of them having already spent 9 years in a precarious situation. They have all superato concorsi, but are still waiting for a role. One of them, who has already spent 9 years as a precarious teacher, has asked “quanti concorsi avete superato? Eppure non avete una cattedra, quattro concorsi. Ognuno di noi ha il suo percorso… Io già sono 9 anni che sono precaria, 9 anni e continuano a farvi fare concorsi”.
Gli insegnanti accusano il sistema di essere corrotto e di favorire i docenti che hanno i mezzi economici per pagare corsi di formazione online, definendo ciò una “compravendita di titoli vergognosa”. Criticano il fatto che gli insegnanti formati vengono costretti a continuare a studiare e a spendere soldi per mantenere la loro posizione, mentre lo stato risparmia sulla formazione e guadagna attraverso la compravendita di titoli.
Gli insegnanti chiedono una riforma del sistema, che non solo favorisca i docenti più meritevoli, ma anche assicuri una gestione corretta e lineare delle cattedre. Sottolineano che, se non si riesce a risolvere questo problema, non saranno in grado di andare in classe e parlare di cittadinanza attiva e responsabile ai loro studenti.
In sintesi, gli insegnanti precari della Campania stanno protestando contro il sistema che li tiene in una situazione di precarietà, nonostante abbiano superato concorsi e meritano un ruolo. Chiedono una riforma del sistema che li assorba gradualmente nel sistema attraverso graduatorie di merito e che non favorisca la compravendita di titoli.
