“Insieme contro la ‘ndrangheta violenta e patriarcale per ricordare mia sorella Maria Chindamo”
Un luogo simbolico. Oggi di speranza, ieri di morte. Un luogo, quel cancello, dove Maria Chindamo è stata aggredita. Dove è stata sequestrata. E dove i carabinieri e il fratello Vincenzo hanno trovato la sua auto, con il motore ancora accesso, in mezzo a tante macchie di sangue perso dalla donna nel disperato tentativo di fuggire ai suoi aguzzini. Uomini della ‘ndrangheta che, per la Dda di Catanzaro, l'hanno data in pasto ai maiali che in 20 minuti hanno lasciato intatte solo le ossa, poi macinate con un trattore cingolato.
È lì, a Limbadi, davanti a quel cancello che il 6 maggio i familiari e il comitato “Controlliamo noi le terre di Maria” hanno organizzato un momento di riflessione durante il quale sarà inaugurato uno spazio giardino, progettato dagli studenti…