Intervista alla stella della ginnastica Alice D'Amato 'Parigi mi ha cambiato la vita'
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Intervista alla stella della ginnastica Alice D'Amato 'Parigi mi ha cambiato la vita'

Intervista alla stella della ginnastica Alice D'Amato 'Parigi mi ha cambiato la vita'

Intervista a Alice D'Amato, stella della ginnastica italiana.

“Il mio sogno si è avverato”, afferma Alice, la campionessa olimpica alla trave, “Parigi mi ha cambiato la vita”. Eppure, nonostante il suo successo, Alice è rimasta molto calma e realistica circa le sue esperienze.

“Mi sono dedicata completamente alla ginnastica sin da bambina”, racconta. “Mia sorella Asia e io ci siamo trasferite a Brescia all'età di 10 anni per allenarci nella palestra del CS Acqui. Non era facile, ma nostro padre Massimo ci sosteneva sempre. Sfortunatamente, è stato il suo lutto che ci ha spinto a prendere questa strada”.

Alice parla dei sacrifici che ha dovuto fare per raggiungere il suo obiettivo. “Sì, ho dedicato molto tempo e sacrifici alla ginnastica, ma non li chiamo sacrifici, li chiamo passione. Mi piace molto quello che faccio, quindi non mi pesa”.

La campionessa italiana ha vinto l'oro alla trave ai Giochi olimpici di Parigi, un momento incredibile per lei. “È stato surreale, mi sembrava un sogno. Sono contenta di aver vinto, ma non mi aspettavo di riuscirci. Inoltre, la finale alla trave è arrivata alla fine dei giochi, dopo tanti giorni di Olimpiade, quindi ho cercato di viverla al massimo”.

Alice ringrazia la sua squadra, che considera una “famiglia”. “Siamo cresciute insieme, e non tutte le squadre si allenano insieme come noi. C'è stato un momento difficile durante la pandemia, ma abbiamo cercato di guardare il lato positivo e di stare unite”.

La campionessa italiana si ringrazia anche della sua sorella Asia, che le ha dedicato la medaglia. “L'ho vista al campo di allenamento e lei era felice come me. Spero di continuare a gareggiare insieme, ma ora è momento di godersi questo successo”.

La campionessa olimpica si diverte a ricordare i momenti più belli della sua carriera. “Il ricordo più bello di mio padre è il suo sostegno. Era il nostro super tifoso e sempre presente alle nostre gare. Spero di poter fare sempre questo tipo di sport che ci unisce”.

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