Investita e uccisa a Fiumicino, l’appello dell’amico di Simona Bortoletto: “Chi sa qualcosa parli”
L’amico di Simona Bortoletto, una trentaquattrenne investita e uccisa a Fiumicino, chiede giustizia per la sua morte. L’uomo che era al volante dell’auto che l’ha falciata era un conoscente con cui Simona aveva cenato poco prima. L’amico Cristian è sconvolto dalla notizia e afferma che Simona era una persona buona e che non avrebbe mai immaginato che potesse accaderle qualcosa del genere. Cristian non conosceva l’uomo che era al volante e trova strana la cosa.
Chiede che l’uomo paghi per il suo gesto, indipendentemente dal fatto che sia stato un incidente o un femminicidio. Sottolinea che Simona non potrà più tornare in vita e che il suo bambino è rimasto senza madre. Cristian ribadisce che l’uomo deve pagare per il suo gesto e chiede a chiunque conoscesse Simona di parlare per aiutare a fare giustizia. Afferma che Simona era una persona che aiutava gli altri e che aveva sempre una parola di bene per tutti.
Inoltre, Cristian chiede che venga fatta chiarezza sul rapporto tra Simona e l’uomo al volante, se fosse un rapporto sano o meno, affinché si possa fare giustizia per Simona. Insiste sul fatto che glielo si deve a Simona, che era una persona buona e che meritava di vivere.
