Irene Pivetti viene condannata a 4 anni, il processo mediatico è iniziato
“Irene Pivetti, ex presidente della Camera dal 1994 al 1996, è stata condannata dal tribunale di Milano a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio, oltre all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e all'esercizio delle imprese per un anno. I giudici hanno anche disposto la confisca di 3,4 milioni di euro già sequestrati. Il processo mediatico è iniziato con l'accusa di aver riciclato proventi derivanti da attività illecite fiscali, tra cui la compravendita di tre Ferrari Gran Turismo.
Secondo l'accusa, l'ex politica ha architettato un'operazione fittizia per nascondere la proprietà di beni tra cui le tre auto Ferrari, che avrebbero dovuto essere vendute al gruppo cinese Da OE e poi trasferite in Spagna, restando però nella disponibilità dei coniugi Solani. Il logo della scuderia Isolani, legato al logo Ferrari, sarebbe stato l'unico bene effettivamente ceduto ai cinesi.
Pivetti, tuttavia, si è definita “perfettamente innocente” e ha affermato di aver sempre pagato le tasse. Ha espresso preoccupazione per l'interpretazione mediatica del processo e ha suggerito che il sistema giudiziario avrebbe scelto lei come bersaglio per creare risonanza mediatica. Ha ribadito di non essere una evasore fiscale e di non comprendere come i giudici abbiano potuto non tener conto delle prove oggettive.
Il pubblico ministero aveva richiesto 4 anni di reclusione per l'ex politica, sottolineando la mancanza di collaborazione nella sede di interrogatorio. I giudici hanno tuttavia concesso alle attenuanti generiche, cui il pubblico ministero si era opposto. Pivetti ha inoltre espresso la sua convinzione che il processo sia stato architettato per creare risonanza mediatica e per prendere in giro una persona con una certa visibilità.
Il processo coinvolge anche altri imputati, tra cui il pilota di rally Leonardo Leo Isolani e sua moglie Manuela Mascoli, condannati a 2 anni di reclusione ciascuno. La figlia di Manuela, Giorgia Giovannelli, è stata assolta. La vicenda è stata descritta come parte di un sistema di riciclaggio di denaro e occultamento di beni.
L'inchiesta Plus Valenza ipotizza che Pivetti abbia utilizzato società come schermo giuridico per nascondere la proprietà dei beni e riciclare i proventi. Inoltre, è emerso un processo parallelo a Busto Arsizio, in cui Pivetti è accusata di frode in forniture pubbliche per l'acquisto di mascherine dalla Cina durante l'emergenza Covid-19.”
