Israele Iran, quale sarà la posizione dell'Italia? il livello di sicurezza sale…
in ,

Israele Iran, quale sarà la posizione dell'Italia? il livello di sicurezza sale…

Israele Iran, quale sarà la posizione dell'Italia? il livello di sicurezza sale…

“Egitto, Iran, che posizione prenderà l'Italia? Il livello di sicurezza sale… quando le immagini della grandinata di missili iraniani su Israele hanno appena fatto il giro dei telegiornali a Palazzo Chigi, le certezze sono poche ma ben salde. I militari italiani schierati in Libano per la missione Unifil restano dove sono, nonostante la profonda preoccupazione per l'aggravarsi della crisi in Medio Oriente.

La preoccupazione è stata affiorata durante la riunione a cui hanno partecipato anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Taiani, il Ministro della Difesa Guido Crossetto, il Sottosegretario Alfredo Mantovano, il consigliere diplomatico della Premier, il saggio, e l'ambasciatore in Israele Luca Ferrari. Il timore è che Benjamin Netanyahu si dimostri meno incline al compromesso con l'Iran e finisca con il trascinare nel baratro l'intera area a suon di reazioni simboliche.

I piani per il ritiro dei nostri caschi blu sono pronti e aggiornati negli ultimi giorni, navi e aerei sono già dispiegati nella regione e sono in grado di evacuare il contingente italiano nell'ONU in meno di 24 ore, se gli eventi dovessero precipitare. Questo scenario è lasciato poco spazio all'ottimismo se la risposta israeliana alla pioggia di missili di terran dovesse varcare una nuova linea rossa, uno strike sui siti militari e di arricchimento dell'uranio della Repubblica islamica.

Gli eventi potrebbero prendere una piega funesta anche per i soldati del contingente Unifil, a cui due giorni fa è stata innalzata la sicurezza dal livello 2 al livello 3, divieto assoluto di perlustrazioni esterne alla base e mettere giubbotto antiproiettile e fucile sempre con sé, provviste per restare a lungo nei bunker. Se necessario, non è impossibile che l'invasione di terra israeliana si spinga fino a Litani, inglobando la Linea Blu dove sono schierati i soldati ONU.

La premier, destinata al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha chiesto di poter ampliare la zona cuscinetto, lasciando che siano i piropi skiper italiani a mettere in sicurezza la Linea Blu, un'operazione ambiziosa. L'imperativo è negare in pubblico la possibilità di un rimpatrio dei militari italiani, ma in realtà i piani per il ritiro sono pronti. Il piano B deve essere pronto per ogni evenienza.

La situazione attuale lascia poco spazio all'ottimismo, ma la premier non vuole avallare la possibilità di uno strappo con l'ONU. Lo scenario affrescato dagli apparati di intelligence lascia poco spazio all'ottimismo, ma si attende con ansia le prossime mosse dei giocatori sulla scena mediorientale.”


YouTube video

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0