Il caso Iran-Israele: un attacco di rappresaglia
Secondo quanto riportato dalla ABC News, Israele avrebbe lanciato un attacco contro l'Iran come risposta ai recenti eventi accaduti nel fine settimana. L'Iran aveva lanciato centinaia di missili e droni contro Israele nella notte tra sabato e domenica, ma la maggior parte di essi era stata intercettata e i danni erano stati limitati.
Secondo fonti militari citate dalla Fox News, l'attacco israeliano sarebbe stato “limitato”. Per il momento, il Pentagono non ha ancora confermato l'accaduto.
Le autorità iraniane hanno dichiarato che i siti nucleari nei pressi di Esfahan sono in “totale sicurezza”, come riportato dai media locali. Nel frattempo, gli Stati Uniti non hanno fornito l'approvazione per la risposta di Israele, nonostante quest'ultimo avesse avvisato gli USA delle sue intenzioni di compiere ritorsioni contro l'Iran nei prossimi giorni.
Il New York Times ha riportato che una base aerea militare vicino alla città di Esfahan è stata colpita da un attacco, ma ancora non è stato chiarito quale Paese abbia organizzato il raid. La base ospita la flotta di F-14 Tomcat di fabbricazione americana dell'Iran, acquistati prima della rivoluzione islamica del 1979. Nonostante ciò, la televisione di stato iraniana ha sostenuto che tutti i siti nella zona sono “completamente sicuri”.
Secondo l'agenzia iraniana Tasnim, non si sono verificate esplosioni significative a Esfahan e solo alcuni vetri delle finestre degli edifici governativi sono stati danneggiati a seguito degli attacchi di droni nella città di Ghahjaverestan. Video pubblicati dall'agenzia mostrano un'autostrada e una centrale nucleare senza problemi.
Curiosamente, l'attacco di Israele contro l'Iran è avvenuto il giorno del compleanno della Guida Suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei, nato il 19 aprile 1939. Questo fatto è stato notato da diversi analisti sui social media, con alcuni profili israeliani che scrivono ironicamente “Buon compleanno, Khamenei”.
Secondo alcune fonti statunitensi citate dal Guardian, Israele avrebbe preavvisato gli Stati Uniti dell'imminente attacco in Iran, assicurando allo stesso tempo che i siti nucleari non sarebbero stati colpiti.
L'analista fondatore di Eurasia Group, Ian Bremmer, ha descritto l'attacco israeliano come una forma di “de-escalation” rispetto all'attacco di Damasco che ha fatto precipitare la crisi. Questo evento rimanda alle tensioni esistenti tra i due Paesi e alle conseguenze geopolitiche che potrebbero derivarne.
L'attacco di Israele contro l'Iran rappresenta un ulteriore capitolo in questa storia complicata e imprevedibile. Resta da vedere come reagiranno l'Iran e la comunità internazionale di fronte a questo ulteriore sviluppo. Mentre i rischi di un conflitto aperto tra i due Paesi sono sempre presenti, l'importanza di adottare una posizione diplomatica e di ricerca di soluzioni pacifiche diventa ancora più evidente.