La campagna parallela dei leader del centrosinistra in Emilia Romagna: e Renzi rinuncia al simbolo
La campagna elettorale in Emilia-Romagna è stata caratterizzata da una sorta di “campagna parallela” dei leader del centrosinistra, che hanno deciso di non utilizzare il simbolo del Partito Democratico (PD) di Matteo Renzi. De Pascale, candidato alla guida della regione, ha infatti deciso di presentare la sua lista civica senza il simbolo del PD, nonostante l'importante contributo che Renzi ha dato alla coalizione.
Secondo De Pascale, il problema è stato creato da Renzi, che è stato “messo al bando” dai partiti politici a causa della sua attitudine troppo vivace. Il leader del PD ha infatti creato problemi alla sua coalizione, distruggendo il PD e la sinistra. De Pascale ritiene che Renzi abbia fatto bene a non ottenere il simbolo del PD, poiché in questo modo ha potuto unire la coalizione e il Partito Democratico più facilmente.
Tuttavia, De Pascale ha anche espresso la sua fiducia in Renzi, che ha riconosciuto come un leader importante. Ha anche espresso la sua soddisfazione per il fatto che la lista civica abbia ottenuto l'appoggio di alcuni esponenti politici di Italia Viva, il partito fondato da Renzi.
De Pascale ha anche criticato la scelta di Renzi di non presentarsi alle elezioni regionali, ritenendo che questo sia stato un errore. Ha invece espresso la sua speranza che i leader del centrosinistra possano lavorare insieme per sconfiggere la destra, che appare compatta e forte.
In sintesi, la campagna elettorale in Emilia-Romagna è stata caratterizzata da una sorta di “campagna parallela” dei leader del centrosinistra, che hanno deciso di non utilizzare il simbolo del Partito Democratico di Renzi. De Pascale ha espresso la sua fiducia in Renzi e la sua soddisfazione per l'apporto che il leader del PD ha dato alla coalizione, ma ha anche criticato la sua scelta di non presentarsi alle elezioni regionali.