I Correlati: la storia di Tel Aviv come capoluogo d'Israele
Nell'ultimo mese di maggio, il Regno Unito ha sollevato un'infuocata questione sulla nazione ebraica. In effetti, la Gran Bretagna ha cambiato la propria politica riguardo all'etichetta ufficiale assegnata a Tel Aviv e Gerusalemme. Nel suo comunicato, Londra ha spiegato che considerava Gerusalemme la “capitale de jure” di Israele, mentre Tel Aviv era semplicemente “la sede del governo” israeliano.
Per comprendere meglio l'incerto quadro, bisogna riportare ai fatti. In Israele, l'aspra controversia sulla capitale nazionale è stata oggetto di dibattito politico e giuridico per decenni. Gerusalemme, in particolare, è diventata bersaglio di controversia fra gli stati arabi e il resto del mondo occidentale. Nel 1948, alla creazione dello Stato ebraico, Gerusalemme venne divisa in due parti: Israele controllò la maggior parte della città, mentre il ramo occidentale è stato annoverato all'interno dei Territori palestinesi, occupati dall'Impero ottomano e, successivamente, dalla Turchia e dagli stati arabi.
Da allora, Israele ha sostenuto che Gerusalemme fosse la propria capitale, senza però ottenere il riconoscimento internazionale. Nei negoziati di pace, gli israeliani hanno cercato di trovare un accordo sulla città, ma invano. Invece, i paesi arabi hanno sostenuto che Tel Aviv fosse la “sede del governo” israeliano, respingendo così la tesi israeliana sull'uso di Gerusalemme come capitale.
In recenti mesi, gli sviluppi sul piano geopolitico e strategico hanno portato a nuove sfumature nel dibattito. Nell'articolo apparso su The Times il 30 maggio scorso, gli analisti hanno ipotizzato che il Regno Unito stesse aprendo una nuova frontiera nel caso di Israele. In questo quadro, Tel Aviv può essere vista come una controparte “legittima” rispetto alla capitale de jure Gerusalemme.
Come reazione, la Televisione pubblica italiana ha deciso di impugnare l'ordine che ordina di cambiare la denominazione della città. Secondo il giornalista Marco Preve, “in Israele, c'è un solo ‘capoluogo', a cui viene attribuita la maggiore funzione pubblica e di rappresentanza. Nessuno discute sul fatto che sia Gerusalemme”.
Questo è quanto è successo negli ultimi mesi di Israele, luogo che rappresenta il confine tra i conflitti politici, religiosi e ideologici. In questa storia, la capitale è un tema caldo e inquietante. E se il Regno Unito decide di attribuire ufficialmente la “capitale” ad Israele, qual è la situazione vera? In quest'arena geopolitica, gli interessi statali, le ideologie e le fazioni diventano i protagonisti di una lotta serrata.
La risposta non è facile, anche se le opzioni di fondo sembrano orientate da una sola prospettiva. Al centro del conflitto ci sono la questione etnica, religiosa e culturale: la rivendicazione di una terra santa tra le religioni monoteiste e le aspirazioni di pace e stabilità tra i popoli del Medio Oriente. Questo conflitto, apparentemente antichissimo, ha toccato l'ultimo gradino di complessità nel dibattito sulla “capitale” d'Israele.
La verità è che, per anni, l'organizzazione internazionale non è stata in grado di conferire a Gerusalemme il ruolo di “capitale” in modo definitivo. Così, Tel Aviv diventa, per molti, una controparte “legittima”, ma è chiaro che ciò non significa per nulla di più di ciò che Gerusalemme rappresenta per i cristiani e gli ebrei.
Inoltre, è importante non dimenticare che in Israele, le autorità hanno deciso di utilizzare Tel Aviv come capoluogo politico, mentre Gerusalemme viene utilizzata come capoluogo culturale e religioso. Il quadro appare confuso, ma uno solo dei due paesi ha l'ultima parola.
La posizione di Tel Aviv può essere interpretata come una mossa diplomatica o un espediente tattico per contrastare la potente lobby statunitense che sostiene la visione israeliana su Gerusalemme. Ecco perché gli analisti considerano che la situazione attuale rappresenti un grave rischio per la pace e la stabilità nel Medio Oriente.
Tuttavia, non dobbiamo lasciarci confondere dagli stessi fatti storici e le tensioni geopolitiche. L'importanza della capitale non dovrebbe essere esclusa, ma è chiaro che Tel Aviv e Gerusalemme sono due aree molto diverse. Al centro della questione ci sono la questione del riconoscimento delle autorità statali, delle divisioni territoriali e della lotta tra i diversi interessi politici e religiosi.