La denuncia dei mimi del Teatro dell'Opera di Roma: “Sfruttati e pagati 5 euro all'ora”
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La denuncia dei mimi del Teatro dell'Opera di Roma: “Sfruttati e pagati 5 euro all'ora”

La denuncia dei mimi del Teatro dell'Opera di : “Sfruttati e pagati 5 euro all'ora”

“Il mio caso di sfruttamento e degrado come mimo al Teatro dell'Opera di . Iniziato a lavorare alla fine del 2019, ho partecipato a circa dieci produzioni, ma la paga è stata decisamente bassa. La retribuzione era di 5 euro all'ora, che è scandaloso. I mimi, come me, sono attori che interpretano il proprio personaggio senza l'utilizzo della parola, ma non sono retribuiti per il periodo di prove. Sono pagati solo in base al numero di recite.

Sono arrivato a percepire, dopo una delle ultime opere, 500 euro al mese, che è appena sufficiente per sopravvivere. Siamo arrivati a lavorare sotto le 4 euro all'ora, con un contratto che non tiene conto del nostro lavoro.

La settimana prima di uno spettacolo, mi ammalai gravemente e fui ricoverato per cinque giorni. Nonostante questo, la produzione non si preoccupò di come mi stavo, rispondendo solo con un messaggio di “Mi sembra” o “Non mi interessa cosa hai”. L'importante era solo avere un foglio medico che dimostrasse la mia malattia.

Il mio caso è tipico di questo tipo di lavoro. I mimi e le mime non hanno un contratto nazionale e non sono adeguatamente normati. Ci sono stati vecchi riferimenti contrattuali che prevedevano paghe insufficienti e indegne. Abbiamo portato la questione alla direzione del Teatro dell'Opera, ma non c'è stata disponibilità a discuterne.

Abbiamo quindi rivolto l'assessorato alla cultura del comune di Roma, chiedendo paghe orarie dignitose e che vengano pagati anche per il periodo di prove. Ci chiediamo di essere riconosciuti come artisti, come se fossimo attori e attrici, almeno al Teatro dell'Opera di Roma. Non dovremmo essere costretti a essere qualificati e potremmo essere come le comparse dei film, persone qualsiasi buttate lì.

Inoltre, ci chiedono l'esclusiva, non possiamo lavorare per nessun altro durante il periodo in cui lavoriamo per loro e addirittura ci chiedono di non allontanarci da Roma o di non lavorare per nessun altro su Roma per i 6 mesi successivi alla fine del contratto. Ci chiedono una sorta di reperibilità, poiché possiamo essere chiamati in qualsiasi giorno in qualsiasi momento. È un livello di richiesta molto alto e ci lascia poco spazio per organizzare la nostra vita personale. Non possiamo neanche organizzare una visita medica.”


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