Altea Lenzi, una giovane donna di Livorno, ha subito un'esperienza drammatica e scioccante dopo aver fatto un intervento estetico al naso presso lo studio dei Procopio, lo stesso luogo dove Margaret Spada perse la vita 20 giorni fa. Altea ha deciso di condividere la sua storia, sperando di evitare a altre persone di cadere nella trappola della chirurgia estetica privata e inaffidabile.
“Sentivo le martellate sul naso rimbombarmi nella testa. Poi la tachicardia. Pensavo di morire”, racconta Altea, che aveva deciso di operarsi al naso dopo aver visto i post sulla social media. Dopo aver contattato lo studio dei Procopio, Altea fu convinta di fare l'intervento subito, ma il padre del chirurgo, Marco Procopio, le disse che poteva fare subito l'intervento se lo voleva. Altea si recò a Roma per l'intervento, ma non ebbe nessun esame preliminare e le analisi che le chiedevano di fare furono mandate via WhatsApp.
Durante l'intervento, Altea racconta che sentì le martellate sul naso, la tachicardia e la paura di morire. L'anestesia locale non le fu applicata come promesso e lei non ricevette nemmeno la pressione sanguigna. Dopo l'intervento, Altea fu mandata via solo 15 minuti dopo, senza nessuna attenzione al suo stato di salute e senza essere stata informatata su come gestire la post-operazione.
La storia di Altea Lenzi è simile a quella di Margaret Spada, che morì a causa di un intervento chirurgico illegale e inaffidabile presso lo stesso studio. Altea chiede di poter raccontare la sua storia per avvertire le altre donne di non cadere nella trappola della chirurgia estetica privata e inaffidabile. “Sono una sopravvissuta”, afferma Altea.
L'intervento di Altea costò 3.200 euro senza nessuna fattura, e lei crede che la storia delle analisi fosse solo una messinscena per non dover fare l'intervento in clinica. La sua storia è un'avvertimento alle donne di non cadere nella trappola della chirurgia estetica privata e inaffidabile, e di cercare sempre una clinica pubblica o un ospedale accreditato per le loro operazioni.