La fila dei diritti. Migranti fuori dalla Questura al freddo per chiedere i documenti a Roma
La storia di Pedro e Luisa, due peruviani che hanno scelto di lasciare il loro paese a causa di estorsioni e minacce. Adesso, seduti sul marciapiede di fronte alla Questura di Roma, aspettano di mettersi in coda per chiedere asilo. “Io sono il numero 32, voi siete il 31, giusto?” chiede un ragazzo bengalese, riferendosi alla lunga fila di persone che attendono di entrare negli uffici immigrazione.
Pedro racconta che c'è un traffico di code, gente che si fa pagare fino a 60 euro per farsi garantire un posto in coda. “Se non rientri tra le 30-40 persone che riescono ad accedere il giorno dopo, allora è meglio che torni la prossima volta. Qui stiamo al freddo, buttati per strada senza sicurezza, solo per essere i primi.”
L'attesa comincia dalle 5 del mattino, quando le porte dell'Questura si aprono. I 15 che hanno trascorso la notte sul marciapiede smontano il loro bivacco e si posizionano in testa della coda. La loro storia è quella di migliaia di persone come loro, che cercano di fuggire la violenza e le minacce del loro paese, ma arrivando in Italia, trovatasi loro contro un muro di burocrazia e oppressione.
Pedro e Luisa sono costretti a lavorare, imparare l'italiano e portare il figlio qui, ma nonostante ciò, sentono di essere trattati come marginatura. “Non è facile lavorare, trattare di parlare l'italiano”, dice Pedro. “Questo è un problema, perché qui c'è discriminazione. Sono peruviano, tutti i peruvian si rubano, discriminati”, sottolinea, riferendosi alla difficile situazione dei migranti in Italia.
Quella notte, Pedro e Luisa si immaginano come altri migliaia di persone che dormono sul marciapiede, aspettando di farsi un posto in coda. La loro speranza è quella di ottenere un rifugio sicuro e una buona qualità di vita. Ma il loro futuro è incerto, visto che dovranno affrontare la resistenza e la burocrazia italiana, come hanno già fatto in passato.
Testimoniando la loro storia, emergono delle brutali verità. Nei precedenti anni, le accuse di violenza e abuso contro i migranti sono state sempre più frequenti. La Questura di Roma ha ricevuto critiche per la sua gestione delle code e delle pratiche di immigrants. La denuncia di Pedro e Luisa è parte di una più ampia protesta contro le brutte condizioni in cui vivono i migranti in Italia, chiedendo giustizia e protezione per i più deboli.