La libertà è ancora partecipazione? Ripensare la politica nell'era dell'infocrazia
Libertà è partecipazione, cantava Gaber. E il punto è proprio questo. Il lungo, e anche un po' estenuante, dibattito che si sta consumando in questi mesi sulla eventuale o necessaria ricostruzione di una forza politica di chiara marca liberale è incentrato, in prevalenza, sul confronto, più o meno garbato, tra fautori e detrattori. Si fa a gara nei distinguo, nelle proposte di metodo, nelle formule. Fedeli al vecchio motto pannelliano “dentro ma fuori dal palazzo”.
Ma questo sforzo per individuare punti comuni, aspetti imprescindibili di una possibile identità e relativa prassi assomiglia molto alla roccia di Sisifo o a un koan giapponese: si deve? Non si deve? Dal basso? Dall'alto? Con un partito? Fuori dai partiti? Mettersi nelle mani del messia federatore o confidare…