LA MATTANZA DI BENEVENTO

LA MATTANZA DI BENEVENTO

LA MATTANZA DI

Il caso di Elisabetta Polcino, vittima dell'assassinio perpetrato dal marito Salvatore Ocone, è stato oggetto di discussione in un programma televisivo. La psicologa Ilaria La Mura ha descritto la depressione come una malattia che colpisce la famiglia di Elisabetta, sottolineando che spesso le persone depresse tendono a nascondere i loro sintomi e a non chiedere aiuto.

Secondo La Mura, ci sono segnali che possono indicare la presenza di una depressione, come ad esempio un umore deflesso, discorsi sulla propria inutilità o impotenza, e un linguaggio caratterizzato da critiche feroci. Tuttavia, è difficile per le persone vicine alla vittima riconoscere questi segnali e intervenire in tempo.

Il giornalista Gianluca Campagna ha sottolineato che la normalizzazione dei comportamenti anomali può essere un fattore che contribuisce a nascondere i segnali di allarme. L'avvocato e criminologa Annamaria Leone ha aggiunto che la violenza in Italia è spesso perpetuada da persone che sono vicine alla vittima, come coniugi o familiari, e che è necessario guardare all'interno delle famiglie e delle comunità per prevenire tali tragedie.

Leone ha anche sottolineato che il sistema sanitario e i servizi sociali devono essere migliorati per poter intervenire TEMPESTIVAMENTE e prevenire tali tragedie. Tuttavia, è necessario un impegno economico e politico per poter implementare tali cambiamenti.

In sintesi, il caso di Elisabetta Polcino è un esempio di come la depressione e la violenza possano essere legate e di come sia importante riconoscere i segnali di allarme e intervenire in tempo per prevenire tali tragedie. È necessario un impegno collettivo per migliorare il sistema sanitario e i servizi sociali e per prevenire la violenza nelle famiglie e nelle comunità.


YouTube video


Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0