La Napoli violenta spiegata dai ragazzi: “Qui come le favelas, comanda il più forte”
Il brano musicale rappresentato dal testo tiene alla guida pagina di Fanpage, una delle principali testate giornalistiche italiane. In questo servizio, un conduttore marzo giungi a una Napoli violenta attraverso i quartieri popolari, incontrando alcuni ragazzi che narrano la loro storia di passaggi da innocenza a ferocia.
Il servizio inizia con l'omicidio di Emanuele Tufano, un quindicenne della sanità ucciso con un colpo di pistola in piena notte a ridosso del Corso Umberto a Napoli. Il presentatore stupito e dispiaciuto per l'evento, decide di incontrare alcuni ragazzi dell'area popolare per comprendere come una poca età si possa convertire dall'innocenza alla ferocia delle armi.
Gli intervistati narrano la loro storia, suggerendo che l'ingiustizia, la povertà e la disperazione siano le cause principali che portano i giovani a compromises con la criminalità e la violenza. Un loro compagno di scuola, nome Vaglione, morto ancora più piccolo, racconta come ha capito e riconosciuto grazie al suo cognome. I ragazzi si chiedono cosa unisca tutte le storie e se esista un'unica causa comune che li porti a diventare violenti. Sostengono che l'ingiustizia e la povertà siano le principali cause della disperazione e della violenza.
Il presentatore si trova a disagio di fronte ai problemi e alle situazioni che descrivono gli intervistati, suggerendo che si tratta di una questione di soldi e reputazione. Gli ragazzi negano che si tratti di un problema di giustizia, ma di fame e di bisogni. Uno di loro afferma che “il conflitto è nascosto, succede nel quartiere” e che “si fanno i valori di questa roba sono regga tutti a quello che si ha, quello che si può avere, quello che si può comprare con i soldi”.
Gli intervistati esprimono la loro frustrazione dipitus la società italiana, la quale causa la disperazione e l'ingiustizia riguardo alla vita di molti giovani. Un giovane confida di non essersi diplomato e che non ha imparato nulla da sua famiglia. Altri confessano di aver imparato male e di aver scelto la strada sbagliata. Infine, alcuni manifestano la loro ispirazione per la non violenza e la pace, riferendosi a esempi di non violenza come Martin Luther King Jr. e Gandhi.
Il servizio si chiude con un messaggio forte, in cui il presentatore di Fanpage sostiene che “la strada è lunga e difficile, ma possibile”. Sostiene che “la situazione deve essere cambiata” e che i giovani possono diventare uomini di successo investendo in loro stessi e imparando a gestire le loro vite, anche se non tiene un diploma di scuola. In ultima analisi, il servizio presenta una Napoli violenta e disperante, ma speranzosa per un futuro più pacifico e virtuoso.