La nuova Nakba
L’invasione israeliana a Gaza continua con bombardamenti incessanti e uno sfollamento forzato di 300.000 persone. La situazione è descritta come una nuova “Nakba”, un termine che si riferisce al trauma subito dai palestinesi nel 1948, quando furono cacciati dalle loro case. La comunità internazionale sembra non reagire adeguatamente di fronte a questa catastrofe umanitaria.
Intanto, i paesi arabi hanno chiesto una revisione dei rapporti con Israele e hanno parlato della necessità di una difesa comune. La Turchia ha interrotto i rapporti economici con Israele e ha negato lo spazio aereo agli aerei israeliani.
La situazione è resa ancora più complessa dalle dichiarazioni di Israele, che afferma di essere in guerra contro la Russia, e dalla risposta di Putin, che cerca di escalare la situazione. Gli Stati Uniti sono coinvolti nella crisi, con Trump che minaccia di dichiarare l’emergenza nazionale.
In Italia, intanto, la destra sta sfruttando l’omicidio di Kirk per alimentare una retorica di odio e di violenza contro la sinistra. La politologa Nadia Urbinati denuncia l’irresponsabilità della destra e la sua tendenza a usare la violenza per raggiungere i propri obiettivi.
La ricercatrice Micole McNaji analizza la strumentalizzazione dell’antisemitismo da parte delle destre postfasciste, che si dichiarano amiche di Israele ma continuano a alimentare una narrativa con pregiudizi antiebraici. McNaji sottolinea la necessità di un lavoro meticoloso per svelare le teorie che hanno portato all’antisemitismo e di una critica radicale delle pratiche di colonizzazione israeliane.
La situazione a Gaza continua a essere critica, con bombardamenti incessanti e uno sfollamento forzato di centinaia di migliaia di persone. La comunità internazionale deve reagire con urgenza per fermare questa catastrofe umanitaria e trovare una soluzione pacifica al conflitto.
