La pizza fritta, piatto della Resistenza napoletana
AGI – C'era chi combatteva con i fucili. E chi con le mani infarinate. C'era chi stava sulle montagne. E chi accendeva fuochi nei cortili. Anche così si è fatta la Resistenza: cucinando il poco che c'era, condividendo, sopravvivendo. Dal Nord al Sud, la cucina ha avuto un ruolo nella Liberazione. In Emilia, i fratelli Cervi offrirono trecento chili di pastasciutta al popolo di Campegine il 25 luglio 1943 per festeggiare la caduta di Mussolini, mentre a Napoli, la Resistenza ha avuto un sapore diverso. Le Quattro Giornate di Napoli e il ruolo della cucina Dal 27 al 30 settembre 1943, durante le Quattro Giornate, la città insorse contro i nazisti e si liberò da sola. E anche lì, la cucina fu un atto di resistenza civile. “A differenza di quanto accaduto durante il…