La prima presidente della Cassazione: “Morti sul lavoro inaccettabili. femminicidi allarmanti”
La prima presidente della Corte di Cassazione, mentre si occupa dei lamentabili episodi di morti sul lavoro inaccettabili, rimane allarma per le statistiche che evidenziano un legame stretto tra la qualità, la dignità e la sicurezza del lavoro. Uno dei principali problemi è rappresentato dalla flessibilità esasperata, che generava posti di lavoro precari, non garantendo la protezione necessaria per i lavoratori. Ciò favorendo il lavoro nero, sommerso, invisibile o simulato, e producendo tragedie come epilogo.
Tuttavia, ciò non è l'unico problema, poiché esistono anche IPWO, violenze sessuali, stalking, e reati di genere, che costituiscono il cosiddetto “crimine spia”. Secondo i dati, nel 2024, ci sono stati 314 omicidi volontari, un calo del 8% rispetto al precedente. Tuttavia, è in aumento il numero di femminicidi e i reati di genere, come violenza sessuale e stalking, con un aumento del 18% della diffusione di immagini e video sessualmente esplicite, più l'1% di costrizione o induzione al matrimonio, e il 3% di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti.
L'ISTAT fornisce un quadro composito in cui l'aumento delle chiamate al numero di aiuto Nazionale antiviolenza e stalking, ma non corrisponde un aumento percentuale delle denunce. In più del 73% dei casi, le denunce non risultano presenti, a causa di timore delle reazioni dell'autore degli atti violenti.
La presidente della Corte di Cassazione afferma che “il lavoro irregolare consente di eludere le imposte e i contributi previdenziali, di sottrarsi ai diritti sociali, di evitare i costi legati alla tutela della salute e della sicurezza, e determina il cosiddetto ‘dumping sociale', creando forme improprie di concorrenza.
Nel 2024, ci sono stati 151 omicidi maturati in ambito familiare o affettivo, e 96 dei quali hanno avuto una vittima donna. La presidente della Corte di Cassazione conclude osservando che “non è ancora giunto il tempo in cui la libertà di una donna potrà misurarsi dall'intensità dei suoi sogni, poiché siamo ancora dentro un contesto in cui la donna è vista come oggetto di possesso e dominio da parte dell'uomo, e le relazioni sentimentali sono basate su logiche di prevaricazione sessuale, favorite anche dai social media che producono e riproducono stereotipi di genere, nuove forme di violenza di genere, e amplificano il linguaggio violento”.
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