La protesta degli insegnanti precari: “Basta concorsi, assumete gli idonei in graduatoria”
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La protesta degli insegnanti precari: “Basta concorsi, assumete gli idonei in graduatoria”

La protesta degli insegnanti precari: “Basta concorsi, assumete gli idonei in graduatoria”

I docenti precari di tutta Italia si sono mobilitati oggi in una manifestazione nazionale, chiedendo l'assunzione degli idonei ai concorsi e il riconoscimento delle competenze di chi ha superato le prove concorsuali. La protesta ha visto i docenti manifestare davanti alle sedi degli Uffici Scolastici Regionali delle principali città italiane, chiedendo la pubblicazione di graduatorie di merito trasparenti e la fine dell'incertezza lavorativa.

Uno dei manifestanti, un insegnante precario, ha espresso la sua frustrazione e la sua rabbia per la situazione attuale. “Basta nuovi concorsi, assumete gli idonei”, ha esclamato. “Anno dopo anno siamo in balia di algoritmi, abbiamo delle sanzioni se accettiamo delle supplenze, se non le accettiamo. Giocchiamo veramente gli Hunger Games”.

L'insegnante ha lamentato la mancanza di stabilità e di trasparenza nel sistema scolastico. “Non c'è più nuove concorsi se ci sono idonei, se ci sono persone che hanno già superato lo stesso concorso. La differenza tra chi passa un concorso e chi vince è che chi vince entra di diritto in ruolo, rispetto a quello che è il numero dei posti. Noi chiediamo semplicemente che tutti quelli che hanno superato un concorso debbano rientrare in una graduatoria di merito e a scorrimento”.

Ha anche espresso la sua disillusione per il fatto che i concorsi vengono ripetuti senza alcun risultato concreto. “Non ha senso ripetere concorsi che già ci hanno messo alla prova e che abbiamo già superato. Come facciamo a portare avanti una famiglia se non abbiamo un po' di stabilità? Anch'io ho vinto il concorso, ma non risulto tra gli idoni. Non so come è andata la mia prova orale, non so a che punto sono nella graduatoria”.

L'insegnante ha accusato il sistema di voler solo soldi, anziché veramente aiutare i precari. “Usano tante belle parole, ma in realtà vogliono solo soldi. Io uso il mio stipendio di luglio per pagare la prima rata della NASPI, la disoccupazione, per potermi aggiornare e formare. Non lo devo fare a mie spese, lo deve fare lo stato”.

Ha anche espresso la sua preoccupazione per il fatto che i pochi posti a disposizione sono bloccati in attesa di vincitori di concorso, mentre le prove del concorso sono ancora in corso. “Stanno bandendo un nuovo concorso con le prove ancora non finite. Almeno per la mia classe di concorso, è veramente una situazione incredibile”.

In conclusione, l'insegnante ha espresso la sua rabbia e la sua frustrazione per la situazione attuale. “Sembra una partita a scacchi con perversa, perché poi ne va dello del nostro stipendio del nostro punteggio, ma non risolviamo nulla. Sembra che facciamo un passo avanti e il traguardo si sposta sempre di più”.


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