Si chiude la Festa del Cinema di Roma, una rassegna che non si è fatta mancare nulla, nemmeno i film di Barbareschi e Sgarbi. Tuttavia, ha offerto una programazione ricca di buoni film, opere prime e un'”equilibrio giusto” dato alle produzioni italiane, che pongono questo festival al fianco dei più importanti festival cittadini internazionali.
Il concorso Progressivo ha visto affermarsi il film cinese “Bound in Heaven” di Huo Xin, che ha vinto anche il premio alla miglior opera prima. Il Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “La nuit se train” di Michiel Blanchart, mentre il premio per la migliore regia è stato vinto da Morrisa Maltz per “Jazzy”. Il premio per la miglior sceneggiatura è stato assegnato a Christopher Andrews per “Bring Them Down”.
I migliori attori dell'anno sono stati Elio Germano per la sua interpretazione nel film “Berlinguer” di Andrea Segre, e Angela Molina per la sua performance nel film “Polvo seran”. La Molina ha recitato insieme a Alfredo Castro in una storia drammatica che segue una coppia che si reca in Svizzera per fare l'eutanasia assistita.
Nella sezione “Alice in città”, il film “Bird” di Andrea Arnold ha vinto, con la star Franz Rogowski che interpreta un uomo-uccello. Il miglior film italiano è stato “No More Trouble Cosa rimane della tempesta” di Tommaso Romanelli.
La rassegna ha anche visto la proiezione di importanti opere come “L'amica geniale” diretto da Laura Bispuri e “Vita di Carlo” con Carlo Verdone e Dago come guest star. Tuttavia, lo stesso festival ha sacrificato alcuni buoni film, sacrificando la quantità a favore della qualità. La scelta dei film è stata imponente, ma alcuni film si sono perso troppo tempo nella programmazione.
In sintesi, la Festa del Cinema di Roma è stata un successo, offrendo un mix di buoni film, opere prime e produzioni italiane di pregio.