La Scozia vuole davvero vietare i gatti? Facciamo chiarezza
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La Scozia vuole davvero vietare i gatti? Facciamo chiarezza

La Scozia vuole davvero vietare i gatti? Facciamo chiarezza

In recenti mesi, la Scozia ha iniziato a valutare la possibilità di introdurre misure drastiche per limitare l'impatto dei gatti sulle popolazioni di fauna selvatica. Tra le opzioni in carica figurano l'obbligo di microchip e sterilizzazione per le persone che possiedono cani domestici. Un impatto discusso e controverso, soprattutto per chi è fiero fautore dei nostri amici felini.

In altri paesi, in effetti, il gatto è già considerato un “predatore invasivo” a causa della sua numerosa popolazione mondiale, stimata intorno a un miliardo di esemplari, e del suo ruolo nell'estinzione di oltre 63 specie di vertebrati. La stessa realtà ci conferma che i felini, seppureiligamente amati da noi, possono diventare un flagello per l'ecosistema.

Per conciliare questo contrasto, l'etologa Margherita Paiano, specializzata in ecologia animale, ci ha accolto nel suo studio per discutere di questo tema tanto spinoso. “Il gatto – spiega – è un animale caro alle persone, ma la sua gestione è un grande problema. Negli Stati Uniti, ad esempio, è stato calcolato che i gatti sono responsabili di oltre 218 milioni di morti annue di uccelli e altri animali piccoli”.

La Paiano fa notare che, nonostante il gatto sia un animale domestico, in libertà può divenire un predatore spietato, che cattura e uccide animali selvatici piccoli e vulnerabili, compromettendo l'equilibrio ecologico. “I gatti in libertà – aggiunge – sonoiligamente impediti nel mostrare il loro carattere domestico, mentre sono naturalmente predatori che non possono essere Dominionati in questo contesto”.

La soluzione più rapida e più efficace, a causa di Paiano, sarebbe l'educazione del pubblico e la disponibilità di servizi di sterilizzazione e adoption per i gatti in libertà. Ma, come rileva, ciò non è sufficiente: “è necessario agire sui conclamati proprietari di gatti, esortandoli a rendere i loro animali domestici, legati e sterilizzati, e non lasciandoli liberi di diffondere la specie e distruggere l'ambiente”.

In questo contesto, la Scozia ha iniziato a discutere l'idea della microchip e relative misure di controllo, facendo diventare obbligatorie la sterilizzazione e la microchip dei gatti appartenenti a chi li tiene in custodia. La Paiano ritiene che ciò possa essere un'opportunità per promuovere la responsabilità dei proprietari di gatti e minimizzare l'impatto sulla fauna selvatica. Tuttavia, quest'idea non manca di ottenere critiche e resistenze da parte di coloro che vedono i gatti come animali domestici e non come una minaccia per l'ecosistema.

Mentre la discussione e scientifica prosegue, è chiaro che bisogna conciliare la nostra passione per i gatti con la necessità di proteggere l'ambiente. La soluzione, come afferma l'etologa Paiano, sta “nel concordare la gestione del gatto come un animal domestico specifico, rispettoso della biodiversità, e il mantenimento di un'area di convivenza tra l'uomo e Natura senza compromettere l'equilibrio ecologico”.


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