La sicurezza a Milano è un obbligo ma la politica litiga: “Non è Gotham City, ma le baby gang non vanno ignorate”
Nel dibattito sulla sicurezza milanese emerge un paradosso che attraversa trasversalmente tutte le forze politiche: la consapevolezza condivisa dell'urgenza del tema si scontra con letture diverse della realtà, rendendo difficile quella sintesi operativa di cui la città avrebbe bisogno. Le sfumature di queste posizioni rivelano una complessità che va oltre le semplici contrapposizioni ideologiche.
Gianmaria Radice, unico consigliere comunale di Italia Viva, propone un approccio che definisce di “sicurezza integrata“, suggerendo di “partire da una cosa semplice; investire un euro in sicurezza e nel contempo un euro in cultura, educazione, socialità, sport”. Una visione che prosegue affermando: “La sicurezza, se non è integrata, non è sicurezza: è fumo negli occhi”. Il tentativo è…