La sorella di Paolo Pasqualini, sbranato da tre rottweiler a Manziana: “Poteva essere una strage”
Paolo Pasqualini, 37 anni, è stato ucciso da tre cani Rottweiler mentre faceva una passeggiata nel bosco di Manziana, alle porte di Roma. La tragedia ha avuto luogo in un'epoca in cui molto poca gente era prevista sulle strade. La sorella di Paolo, Priscilla, ha iniziato a cercare altri parenti di persone aggredite da cani per chiedere loro di introdurre controlli più severi sul possesso di animali della specie.
L'episodio è avvenuto la mattina di una domenica di febbraio, quando Paolo è stato attaccato dai tre cani mentre si recava a una passeggiata solitaria. Nonostante i tentativi di soccorso, Paolo è morto sul colpo. La notizia della tragedia è stata comunicata alla madre e alla sorella di Paolo, che hanno immediatamente contattato i carabinieri.
La sorella di Paolo ha formato un gruppo WhatsApp e ha condiviso la notizia con altri parenti di persone uccise da cani. Paolo era un frequentatore abituale del bosco di Manziana, e le urla del fratello sono state udite da una bancarea in zona che stava acompagnando il suo cane. Una volta scopertasi la tragedia, la sorella di Paolo ha deciso di prendere i contatti con altri parenti di persone morti a causa di aggressioni canine.
I tre cani che hanno ucciso Paolo erano di proprietà di Patrizio Pinto e di sua ex moglie Giovanna Minelli, che sono stati indagati per omicidio colposo. Il cancellabile che separava la proprietà da bosco era sempre stato chiuso per evitare che estranei entrassero all'interno della proprietà. I responsabili affermano che la situazione è stata causata da un evento esterno e da una falla nella recinzione, che ha consentito ai cani di scappare.
La sorella di Paolo Pasqualini sostiene che è impossibile riabilitare l'assurdità di un'eventualità simile e che i padroni di cani di grossa taglia come i Rottweiler non devono accettare il rischio che questi animali potrebbero uccidere altre persone. La sua intenzione è di sollecitare l'opinione pubblica a sosteggiare la creazione di norme più severe in merito al possesso di cani pericolosi. Ritiene che la situazione attuale non è sufficiente a prevenire tragedie simili e punire i responsabili.