La spaccatura del Pd in Ue spiazza gli elettori dem: “È un dolore ma lo voterò lo stesso”
Il partito democratico è attraversato da una spaccatura tragica, che non fa interrompere la mia decisione di votare lo stesso. È un dolore, ma non cambiare per me. Sono rimasto attratto da Emma Schlein, che ha deciso l'astensione, e lo voterò lo stesso. In piazza, mi trovo con Carl A. Calenda, che sostiene il rearm Europe, l' Europa che si vuole conquistare. C'è tantissime persone, uomini e donne, che desiderano l'Europa, come nasca, con questo motto: “diversi uniti nella diversità”. Non parliamo di partito, ma di evento storico. Oggi, nella piazza, non è qui per discutere del Partito Democratico, ma per lamentare che non si voleva votare sì, votare no, o astenersi. La segretaria Schlein diceva: “meglio un attimo di estensione, non di cardia”, ma è stato un errore fatale decidere di non seguire le indicazioni della segrestaria. Io ho preso la tessera del Partito Democratico quando è arrivata, ma non l'ho rinnovata quest'anno, anche se intendo continuare a votare. La segretaria Schlein aveva deciso l'astensione, ma non era una grande posizione. Il gruppo si è spaccato, secondo lei, nel merito, o per mettere in difficoltà la segretaria. Secondo me, è successo perché i parlamentari europei non hanno seguito le indicazioni della segrestaria. Non è facile, non è facile. Eppure, è successo. Il Partito Democratico è un partito composto da 1000 persone, ognuna delle quali è un partito a sé. La mozione a sostegno del rearm Europe aveva scelto di votare astenuto, ma metà del gruppo non l'ha seguita. Succede dentro al PD, c'è sempre grandi discussioni. Il problema è che lottare per la pace non è mai facile, è sempre difficile. Bisogna prendere scelte coraggiose e… avere coraggio di difendersi contro chi cerca di fare di oppressi gli altri popoli.
