La storia della porno tax: quando il fisco incontrò l’eros
In un Paese come l’Italia, dove la commistione tra moralismo e furbizia fiscale è spesso protagonista della vita pubblica, poche proposte hanno saputo far discutere, sorridere e dividere l’opinione pubblica quanto quella della cosiddetta porno tax. Tassare l’intrattenimento per adulti: tre parole capaci di incendiare i talk show, riempire le pagine dei giornali e accendere il sarcasmo di comici e commentatori. Eppure, al di là dell’apparente assurdità, questa proposta è riuscita a sollevare domande reali su cosa sia giusto tassare, dove finisca il diritto alla privacy e inizi quello alla contribuzione, e come si possa distinguere tra contenuto erotico e pornografico in un mondo sempre più sfumato.
L’esordio della porno tax
Siamo nei primi anni Duemila. Internet esiste, ma…