La storia di Ousmane Sylla, morto di accoglienza: “Spacchiamogli la testa a sta gente”
in ,

La storia di Ousmane Sylla, morto di accoglienza: “Spacchiamogli la testa a sta gente”

La storia di Ousmane Sylla, morto di accoglienza: “Spacchiamogli la testa a sta gente”

Ousmane giunge a Lampedusa nel luglio del 2023 con il sogno di raggiungere suo fratello Djibril in Francia, ma si trova intrappolato nel sistema di accoglienza italiano, subendo violenze e vessazioni nelle varie strutture in cui viene collocato. Nonostante tenti di denunciare gli abusi, non riceve aiuto adeguato e viene trasferito da Ventimiglia a Cassino, dove vive un'esperienza negativa all'interno della casa famiglia “Revenge”. Dopo aver cercato aiuto presso il consiglio comunale di Cassino, viene trasferito al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Trapani, dove rimane per più di tre mesi nonostante la sua condizione psicologica. Successivamente viene trasferito al CPR di Ponte Galeria, dove il 4 febbraio del 2024 viene trovato impiccato in cella. Il suo corpo è ancora in attesa di rimpatrio mentre suo fratello Djibril cerca giustizia per le circostanze della sua morte, rivelando anche legami con la casa famiglia di Sant'Angelo in Theodice. La storia di Ousmane mette in luce carenze e violenze nel sistema di accoglienza italiano per i minori stranieri non accompagnati, evidenziando la mancanza di adeguate misure di supporto e protezione per individui vulnerabili come lui.


YouTube video

Cosa ne pensi?
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0
+1
0