LADRO RUBA 900 EURO IN SACRESTIA: IL PARROCO PUBBLICA IL VIDEO SUI SOCIAL. “ERANO PER I POVERI”
“Ecco un caso eclatante di furto che ha coinvolto la parrocchia di San Michele Arcangelo a Ruvo di Puglia. Un uomo è stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre rubava denaro dalle banche delle donazioni durante la confusione tra due messe domenicali. L'episodio accaduto il 13 ottobre scorso è stato ripreso su video e pubblicato sui social media dal parroco, Don Ignazio Gadaleta.
Il ladro, fingendo di ricevere una chiamata, è entrato nella sacrestia e ha rubato circa 900 euro divisi in due buste dal cassetto della scrivania del parroco. Il tutto è avvenuto in pochi secondi, in maniera circospetta e silenziosa, controllando che nessuno lo osservasse.
Il parroco ha denunciato l'incidente ai Carabinieri e ha affermato che i soldi rubati erano destinati ai poveri e alle spese della comunità. Nel comunicato, Don Gadaleta ha espresso il desiderio che il responsabile del furto comprenda la gravità del suo atto e si redima.
Il video divisione la reazione online, con molti utenti che esprimono sorpresa e stupore per la baldoria e la determinazione del ladro. Altri hanno espresso la rabbia e la preoccupazione per la labilità con cui è avvenuto il furto in un'area consacrata come la sacrestia di una chiesa.
L'incidente porta a riflessione sulla sicurezza negli spazi pubblici, in particolare in edifici pubblici come chiese e luoghi di culto. Il comune, attraverso le forze dell'ordine, dovrà prendere misure per prevenire situazioni simili in futuro e proteggere le donazioni ricevute dalle comunità religiose.
È chiaro che la strada imbocata dal ladro è inaccettabile e non rappresentante la morale cristiana. Il parroco, con la denuncia del furto e la pubblicazione del video, ha dimostrato di essere determinato a proteggere e difendere la comunità, nonché la parrocchia e il suo patrimonio spirituale. La speranza è che il responsabile del furto comprenda la gravità del suo gesto e abbia il coraggio di chiedere scusa e di fare ammenda.”