L'affondo di Renzi contro la maggioranza: “Abbiate un sussulto di dignità, non fate le majorette”
L'affondo di Renzi contro la maggioranza
Renzi si alza in piedi e accusa i parlamentari di mancanza di dignità. “Abbiate un sussulto di dignità, non fate le majorette”, disse con tono accusatore. Criticò l'atteggiamento dei senatori che avevano abbandonato il parlamento mentre i ragazzi dell'università di Palermo si erano lasciati coinvolgere in un corso di diritto parlamentare. Renzi sostenne che erano presenti i responsabili dell'emendamento, ma erano mancanti le persone che erano rilevanti per le decisioni.
Disse di non entrare nel merito delle questioni presentate dal collega Gasparri, che aveva presentato un emendamento riguardante la legge elettorale, e aveva spiegato i dettagli con grande comprensibilità. “Non entro nel merito”, disse, “ma certo dovrei dire, in nome di Gasparri, che l'uomo ha spiegato con grande precisione.”
Tuttavia, Renzi attaccò i senatori che sostenevano il Governo e l'emozione dei leader politici che applaudivano ai commenti del collega Gasparri. Egli chiese loro se fossero disposti a prendere atto della verità e di votare con onestà le proprie idee anziché le direzioni del Governo. Chiamò la maggioranza a fare un'azione coraggiosa e a votare con unanime decisione.
Altre volte si sentono soltanto i segni della rassegna dei ministri
La critica di Renzi era durissima. “Caro Sottosegretario cambia il parere, caro Governo cambia il parere, siamo tutti d'accordo e votiamo a favore”. Quindi accusò i parlamentari di essere schiavi della sudditanza psicologica del Governo e di non avere più alcuna dignità.
Incontrò un'applauso dal pubblico in tribuna.
Renzi, nel suo discorso, cercò di suscitare una grande consapevolezza e una profonda umiltà presso la maggioranza, spiegando che ci siamo perduti la bussola e non riusciamo a raggiungere gli obiettivi del Paese per mancanza di orgoglio e di identità politica. Renzi invitò i membri della maggioranza a riaffermare la loro indipendenza e la loro vocazione politica e non a restare schiavi del potere politico.
Era importante, quindi, per lui che i membri della maggioranza potessero esprimere con sincerità le loro convinzioni e votare sulla base di esse. Quindi disse che i parlamentari di maggioranza non solo votavano in modo disonesto, ma anche senza pensare all'interesse del paese.
Infine, Renzi affermò che, se tutti i parlamentari votavano in base alle proprie idee e non ai dettami del Governo, allora ci sarebbe stato un grande cambiamento e i senatori non sarebbero più stati considerati delle “maggiori” di secondaria scuola. Infine, inviò un messaggio chiaro: “Votate come state, se volete continuare a essere servi del Governo, se volete essere ancora della “maggioranza”!”