L'allarme di De Raho sulla separazione delle carriere: “Ci tolgono la libertà, combattiamo”
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L'allarme di De Raho sulla separazione delle carriere: “Ci tolgono la libertà, combattiamo”

L'allarme di De Raho sulla separazione delle carriere: “Ci tolgono la libertà, combattiamo”

“L'allarme di De Raho sulla separazione delle carriere: “Ci tolgono la libertà, combattiamo”. Beh, innanzitutto, grazie alla vostra accoglienza, è come avere un carrarmato sotto il quale possiamo combattere in un'aula nella quale siamo tutti contro e noi M5S siamo totalmente isolati. Grazie, quindi, a voi. Oggi, non ci può essere più alcun dubbio sul fatto che la separazione delle carriere non sia finalizzata a migliorare il nostro sistema, ma soltanto a indebolire i magistrati, perché i magistrati sono i nemici di questa di maggioranza che vuole soffocare la libertà dei cittadini. Questo è la verità. Basta guardare il disegno legge sicurezza, dove si è combattuto il dissenso. Le norme penali sono state fatte per combattere il dissenso e tante norme sono state istituite a questo scopo. E guardate i giudici: i magistrati sono quelli che difendono i diritti perché applicano le leggi, sono coloro che guardano le denunce e agiscono per difendere la democrazia.

E d'altro canto, lo state vedendo negli ultimi giorni, ciò che capita ogni qualvolta un magistrato adotta un provvedimento che, secondo questa di maggioranza, è contro il governo. Ecco che pensano immediatamente di intervenire con una legge che modifichi quella che è stata applicata. Ecco, per esempio, Andrea Del Mastro, quando il pubblico ministero chiese l'archiviazione, il giudice dispose l'imputazione coatta. Intervenne Nordio e bisogna modificare la norma, perché non è possibile che un giudice disponga al pubblico ministero di procedere.

E così si sta facendo adesso. Un magistrato partecipa ad un convegno, esprime la propria idea, un magistrato partecipa a una iniziativa pubblica, introduciamo nel ordinamento giudiziario. Per quanto riguarda la normativa disciplinare, anche le gravi ragioni di convenienza, non come facoltà del magistrato di astenersi dal processo, ma come obbligo, in modo che diamo a chiunque la possibilità di intervenire e dire: “Ma tu hai gravi ragioni di convenienza, tu ti devi astenere”. E a quel punto si impedisce al magistrato di poter partecipare ad un convegno, di poter partecipare a un'iniziativa pubblica, di poter esprimere liberamente la propria idea, ma questo è proprio ciò che vuole questo governo togliere la libertà di espressione a tutti. Ve ne accorgete giorno dopo giorno, indebolendo la magistratura, indebolisce la nostra democrazia è ciò che dobbiamo difendere in questo momento.

Lei mi diceva, perché la separazione delle carriere è qualcosa che va contro un sistema sano? Difendere dividere pubblici ministeri e giudici significa creare una spaccatura nell'ordine giudiziario. Fino a oggi, l'ordine giudiziario è stato unico e questo significa che il pubblico ministero si muove e svilupperà la propria indagine secondo quelli che sono i parametri del giudice. Il pubblico ministero e i giudici devono pensare allo stesso modo, ma se pensano allo stesso modo, hanno la stessa formazione e se hanno la stessa formazione, il cittadino è garantito è protetto in ogni momento.

Ma invece, cosa pensano? Non solo di separare pubblici ministeri dai giudici, ma addirittura di costituire due consigli superiori della magistratura e con il sorteggio, voi penso che fra 9.000 magistrati, si sorteggino 20 magistrati che non si sono mai occupati di ordinamento giudiziario, di norme sui magistrati, degli orientamenti giurisprudenziali e che devono cominciare a studiare tutto dall'inizio. E qual è la difesa ci sarà? Allora, per quell'ordine giudiziario, sapete che consiglio superiore è un organo di autotutela, cioè è l'organo che interviene quando la politica lo aggredisce, ma nel momento stesso in cui separiamo pubblici ministeri e giudici, e indeboliti i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, ma abbiamo un giudiziario spaccato, indebolito, è questo che vuole questa maggioranza indebolire completamente i magistrati del pubblico ministero e i giudici, per non consentire loro più di parlare di applicare le norme come hanno fatto sempre loro si devono adeguare agli ordini del magistrato di turno, che è il Ministro della Giustizia. Ecco cosa vogliono fare, portare i magistrati del pubblico ministero sotto il Ministero della Giustizia, dicono “no”, ma non è così, perché noi, nella istituzione, garantiamo a tutti indipendenza e autonomia, ma non è così, perché il percorso, nel momento in cui spezziamo giudici e magistrati, è evidente, quando li abbiamo spaccati, che i pubblici ministeri sono più poliziotti che giudici e se sono più poliziotti e giudice che sono sotto il potere amministrativo, sotto il potere esecutivo e in questo modo, chi è che finisce per pagare questo indebolimento il cittadino, così come è stato e pochi istanti fa, vi è stato detto, con l'abuso d'ufficio, eliminare l'abuso d'ufficio non è stato aiutare i sindaci a non avere la paura e la firma, è stato il contrario, significa soltanto difendere i colletti Bianchi, difendere coloro che commetterebbero reati e nell'abuso d'ufficio hanno l'unico limite, pensate che l'abuso d'ufficio era la norma che difendeva anche i sindaci che operavano nei luoghi di mafia di ‘ndrangheta di camorra, uno di questi sindaci mi diceva: “Giudice, fortunatamente c'è l'abuso d'ufficio quando il mafioso viene e mi dice: ‘Assegnamenti, ha sentito quali sindaci ha sentito? Qual è il potere di firma che ha difeso'. Ecco, in qualunque orizzonte, in qualunque punto andiamo a esaminare l'intervento di questa maggioranza sulla giustizia, in ogni punto, abbiamo un indebolimento delle norme, un indebolimento della difesa dei cittadini e sostanzialmente un via libera à la mafia e ai corrotti. Non c'è una norma che aumenta il contrasto alle mafie e alla corruzione, abbiamo visto invece indebolimento in tutti i profili, mentre prima il sistema mafioso era guardato sullo stesso piano, perché l'uno si intreccia con l'altro, oggi via via vi è un indebolimento del sistema di contrasto nell'uno e nell'altro. Ecco perché dobbiamo essere uniti. Ecco perché dobbiamo tutti insieme muoverci, non solo commuoverci da ciò che avviene, violenza sulle donne, violenza sui giovani, le norme che vengono di volta in volta abolite. Ma dobbiamo veramente movimentarci, perché, se non ci muoviamo, Noi perderemo la libertà, la libertà come diceva Car mander è come l'ossigeno, ti accorgi quando ti manca nel momento in cui non riesci più a respirare e questo stiamo facendo anche noi, a momenti, ci mancherà l'ossigeno. Grazie””.


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