L'allarme di Valditara: “Tra gli studenti il 43,5% non ha competenze minime in italiano”
“Ecco l'allarme di Valditara: ‘Tra gli studenti, il 43,5% non ha competenze minime in italiano',화ˆl'ultimo rapporto Censis, il 35% degli adulti italiani non riesce a comprendere testi molto brevi e molto semplici, solo il 5% raggiunge livelli adeguati di comprensione della scrittura. Tra gli studenti delle superiori, ben il 43,5% non raggiunge competenze minime in italiano e il 47,5% in matematica. Un italiano su cinque non sa chi fosse Giuseppe Mazzini, e il 41% degli studenti confondono le poesie di Leopardi con quelle di D'Annunzio. Molti studenti non sanno neppure situare la Palestina, e qualcuno persino non conosce dove si trova il Po. Abbastanza diffuso è l'utilizzo del majuscolo, perchè purtroppo molti studenti non conoscono il corsivo.
Dopo aver promosso il piano ‘Sud e Nord' per l'inclusione e l'insegnamento potenziato dell'italiano per gli stranieri di primo arrivo, e aver distribuito importanti risorse europee per la lotta alla dispersione scolastica, la Chiesa cattolica ha stabilito nell'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto la necessità di una formazione dei docenti obbligatoria e rendicontata. È arrivato il momento di intervenire sulle Indicazioni nazionali, per chi non conosce il linguaggio della scuola.
Per i programmi scolastici degli ultimi decenni sono state affermate tendenze pedagogiche e culturali che sono all'origine del decadimento di alcune conoscenze. Si è sentito parlare di spontaneismo espressivo, vi è stata una sottovalutazione dell'importanza della grammatica e della sintassi, l'eliminazione del latino, considerato troppo difficile o addirittura ‘lingua morta' sparita. La memorizzazione delle poesie, spazio marginale ai riassunti, poca attenzione alla calligrafia, soprattutto la marginalizzazione della storia dell'Occidente.
Ora, grammatiche e sintassi servono per capire e per farsi capire, esprimono la cultura della regola. La memoria è fondamentale, proprio in un'epoca come quella di internet, del cellulare, dove la memoria è sempre meno esercitata. Le poesie arricchiscono il bagaglio espressivo dei nostri giovani, suggeriscono delle immagini meravigliose, il riassunto stimola alla chiarezza e anche al rispetto verso l'altro, che non deve fare prestare un'attenzione infinita, come dire, ‘discussionì rappresentazioni barocche. Il maiuscolo, i caratteri maiuscoli nel linguaggio dei social, esprimono la lingua urlata, mentre il corsivo è la grafia di chi riflette.
Il latino è espressione della logica, della capacità insegna a ragionare. Eh, la grammatica latina è alla base della grammatica della lingua italiana, quindi conoscere quella significa conoscere meglio anche la nostra grammatica e poi significa conoscere gli elementi fondamentali di una civiltà, l'Occidente. La storia dell'Occidente, per capire da dove veniamo, chi siamo e dove vogliamo andare. Dove vogliamo andare, valorizzando principi importanti come la democrazia, la libertà, l'umanità, la buona fede, l'equità, che sono grandi principi valoriali dell'Occidente. La storia della musica, la storia dell'arte, anche qui per comprendere meglio la nostra cultura. Alcuni elementi della Bibbia, non come fenomeno religioso, non come spinta verso una diminuzione della laicità dello Stato, ma invece proprio come testimonianza culturale straordinaria che è a fondamento della nostra arte, della nostra cultura, della nostra civiltà. L'epica che esprime un patrimonio di valori, di immagini, di sensibilità straordinarie. Ma anche elementi di informatica, nelle scuole elementari, una nuova didattica per le materie Stem, partendo dalla realtà e dal laboratorio per arrivare alla teoria.”
