L'ambiguità del Pd può andar bene per la Basilicata, ma sull'Ucraina non si scherza
Sulla Basilicata si possono anche fare giochetti politicisti e persino brutte figure. Sull'Ucraina no. A Potenza puoi sacrificare il dottor Domenico Lacerenza, a Kyjiv non puoi fischiettare su Volodymyr Zelensky. Alle regionali sarde o lucane ti puoi anche piegare a Giuseppe Conte-Ghino di Tacco e perderti Matteo Renzi e Carlo Calenda, alle Europee devi avere la schiena dritta e avere una parola sola.
In Basilicata, alla fine, sembra si sia trovato un accordo sul nome del dem Piero Marrese, dopo un balletto sconcertante, con il Partito democratico che ne ha combinate di tutti i colori e ha accettato i diktat di “Giuseppe di Tacco”. Ma la vicenda peggiore, pur penosa, non è questa. È che il Nazareno ne sta combinando un'altra e anche più grave perché riguarda la vera partita…