L'amica di Stefania Camboni, uccisa con 15 coltellate: “Rapporti in famiglia non erano granché”
“Non posso credere che qualcuno le abbia fatto del male. Era una persona così dolce e disponibile”. Agostina è sconvolta mentre parla davanti all'abitazione dove questa mattina qualcuno ha ammazzato la sua amica, Stefania Camboni, 58 anni. Trovata morta nella sua villetta a Fregene.
A dare l'allarme ai carabinieri, il figlio, che abita al piano di sotto insieme alla compagna, e che, tornato dal turno di notte come guardia giurata all'aeroporto, ha trovato la madre senza vita. Stefania, colpita con quindici coltellate all'addome e una profonda alla gola, era distesa in camera da letto in una pozza di sangue.
“So che i rapporti non erano un granché in quella famiglia, ma no, litigi davvero non ne ho mai sentiti”, racconta Agostina mentre si prende cura dei gatti della vittima. “Ci sentivamo spesso. Ho un'associazione che si occupa di animali, e Stefania aveva adottato quei micetti da me”.
Stefania era una donna fragile, tranquilla, riservata, che dopo la morte del marito nel 2020 si è ritrovata a fare i conti con un'enorme malinconia e sofferenza.
Dopo la morte di Giorgio Violoni, ex calciatore del Maccarese e con un passato nella primavera Lazio, “Si faceva vedere sempre meno. Ogni tanto aveva anche dei comportamenti sopra le righe. Nulla di preoccupante, ma era evidente che soffriva”, racconta un commerciante della zona. In quei bar, in quei ristoranti erano almeno due anni che Stefania non si faceva più vedere, nonostante fino a qualche tempo fa, fosse una presenza fissa.
